“Fratellanza tra i popoli, come in famiglia”
All'Angelus di Natale Papa Francesco ha focalizzato l'attenzione sulla fraternità e sull'uguaglianza. La Chiesa, ha ribadito Bergoglio, non può assecondare chiusure di sorta. Il messaggio portato in dote dal Natale, quindi, diviene utile a rammentare che "noi siamo tutti fratelli".
All'Angelus di Natale del 2018 Papa Francesco ha focalizzato l'attenzione dei fedeli sulla fraternità e sull'uguaglianza. La pastorale del pontefice argentino, nel corso delle celebrazioni dedicate alla Natività, si è concentrata soprattutto sulle "porte aperte". La Chiesa cattolica, ha ribadito Bergoglio in più circostanze, non può assecondare chiusure di sorta. Il messaggio portato in dote dal Natale, quindi, diviene utile a rammentare che "noi siamo tutti fratelli".
Papa Francesco ha poi associato la condizione umana dei contemporanei a quella dei pastori che, colti dallo stupore, si recarono presso la grotta di Betlemme: "E che cosa ci dice quel Bambino, nato per noi dalla Vergine Maria? Qual è il messaggio universale del Natale? Ci dice - ha risposto il vescovo di Roma - che Dio è Padre buono e noi siamo tutti fratelli. Questa verità - ha concluso - sta alla base della visione cristiana dell'umanità". L'augurio per la nascita di Gesù Cristo diventa così un "augurio di Fraternità".
Sì, perché la visione del mondo promossa dal Papa non prevede confini: "Fraternità tra persone di ogni nazione e cultura. Fraternità tra persone di idee diverse, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l'altro. Fraternità tra persone di diverse religioni". "Gesù - del resto - è venuto a rivelare il volto di Dio a tutti coloro che lo cercano".
Poi c'è stato spazio pure per affrontare la questione delle "differenze". Un tema legato a stretto giro all'indirizzo dato da questo pontificato. Constatare la loro esistenza, per Bergoglio, costituisce una ricchezza. A provarlo sarebbero le pratiche della vita familiare: "L'esperienza della famiglia ce lo insegna: tra fratelli e sorelle siamo diversi l'uno dall'altro, e non sempre andiamo d'accordo, ma c'è un legame indissolubile che ci lega e l'amore dei genitori ci aiuta a volerci bene".
Il Pontefice, prima delle benedizione Urbi et Orbi, ha sottolineato ancora una volta la necessità morale dell'accoglienza. Una parte dell'Angelus è stata dedicata agli appelli. Il Papa ha chiesto agli israeliani e ai palestinesi di "riprendere il dialogo e d'intraprendere un cammino di pace", ha citato la guerra nello Yemen, quella che si sta svolgendo in Siria e il dramma dei cristiani perseguitati. Per queste e altre situazioni, Bergoglio ha pregato, domandando pace.