Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Maria Maddalena a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Intolleranza

Fermati i lavori di una chiesa in Indonesia

Centinaia di persone hanno manifestato contro la costruzione della chiesa sostenendo che la comunità non è stata debitamente consultata in merito

L’Indonesia è il più grande paese islamico. Sono musulmani l’87% dei suoi oltre 285 milioni di abitanti. Con quasi 30 milioni di fedeli, circa il 10,5% della popolazione, il cristianesimo è la seconda religione. I cattolici sono 8,6 milioni. Fino a poco tempo fa era annoverato dall’onlus Open Doors tra i 50 paesi in cui i cristiani erano più perseguitati. Ma nell’elenco 2025, relativo all’anno precedente, l’Indonesia è passata dal 42° al 59° posto, grazie a una significativa diminuzione dei casi di violenza. Nel 2024 sono stati registrati meno omicidi, arresti e attacchi a chiese. Meno netta invece è stata la diminuzione di altre forme di persecuzione che rendono difficile la vita quotidiana: discriminazioni, emarginazione, intimidazioni, ingiustizie, intolleranza, ostracismo, atteggiamenti ostili. Il 5 luglio, ad esempio, centinaia di musulmani hanno organizzato una manifestazione a Kalibaru, un villaggio della provincia di Giava Occidentale, per chiedere che siano fermati i lavori di costruzione di una nuova chiesa protestante. Gli organizzatori dell’iniziativa sostengono che non si tratta di intolleranza religiosa da parte loro, ma di una reazione legittima per il fatto che le autorità religiose non hanno informato e discusso con la comunità il progetto di costruzione e che i permessi di edificazione quindi sono stati concessi senza l’approvazione della comunità. Per questo la comunità non vuole che la chiesa venga costruita. Tuttavia le autorità religiose sostengono di aver consultato gli abitanti del villaggio e di aver ottenuto l’approvazione per la costruzione da almeno il 60% di loro. Inoltre obiettano che il progetto di edificazione approvato dall’amministrazione locale tiene conto degli interessi della comunità. Prevede infatti che vengano costruite delle infrastrutture igienico-sanitarie e che sia messo a disposizione un terreno sul quale aprire una strada pubblica. “Anche con un permesso si continuano a fare tentativi di ostacolare i lavori – replica il capo della chiesa, Zetsplayrs Tarigan – è importante riconoscerla per quello che è: intolleranza. Smettiamo di negarla. Ignorare la verità non risolverà il problema”.