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a cura di Stefano Chiappalone

COMUNICATO

Esercizi spirituali in Vaticano: ognuno a casa sua

Anche quest'anno niente ritiro del Papa con i suoi collaboratori. Una settimana di stop ma ciascuno provveda da sé.

Borgo Pio 23_01_2023

Venerdì 20 gennaio un comunicato della Santa Sede ha annunciato che quest'anno il Santo Padre invita i suoi collaboratori «a vivere in modo personale un periodo di Esercizi Spirituali, sospendendo l’attività lavorativa e raccogliendosi in preghiera dal pomeriggio di domenica 26 febbraio al pomeriggio di venerdì 3 marzo, prima settimana di quaresima».

Esercizi spirituali, sì, ma ciascuno per conto suo. Manca però la motivazione pandemica fornita negli anni precedenti (e proprio quando ormai la maggior parte delle attività civili ed ecclesiastiche sembra tornata alla normalità). Va da sé che le ipotesi corrono a ruota libera.

La consuetudine di un ritiro spirituale del Papa insieme ai suoi collaboratori ha avuto inzio con Pio XI, che nell'enciclica Mens nostra del 1929, raccomandandone la pratica a tutta la Chiesa, aggiungeva che «questa stessa Sede Apostolica [...] ha voluto precedere i fedeli anche con l’esempio», e pertanto «abbiamo dato le opportune disposizioni affinché un corso di santi spirituali Esercizi abbia luogo ogni anno in questa Nostra Sede Vaticana».

Inizialmente svolti in Avvento, sotto il pontificato di San Paolo VI sono stati trasferiti in Quaresima. Nel corso degli anni si sono avvicendati illustri cardinali e teologi a predicare al Papa e alla Curia in Vaticano o, secondo la consuetudine inaugurata da Papa Francesco, ad Ariccia. Tra loro nel 1976 il card. Karol Wojtyla, che due anni dopo fu eletto Papa; il card. Giacomo Biffi per ben due volte (e due pontificati) nel 1989 e nel 2007; il card. Joseph Ratzinger nel 1983. L'ultimo è stato il gesuita Pietro Bovati nel 2020.