Ecco i "GeovaDem", ma non citofonate a Bibbiano
In perenne crisi di identità il Pd querela chi osa accostare il nome del partito all'inchiesta sugli affidi della Val D'Enza. Intanto il "padre nobile" Castagnetti propone di portare alla gente "l'ideologia del cambiamento climatico" e la "reinseminazione etica" attraverso il metodo porta a porta dei Testimoni di Geova. Un consiglio: non citofonate a Bibbiano, almeno.
Bisogna ammettere che certe idee sono proprio frutto della disperazione. Pierluigi Castagnetti è un padre nobile del Pd e proprio non si rassegna a veder morire di stenti la sua creatura così tenacemente voluta insieme a Prodi e Veltroni. Così, con fare sacerdotale che gli deriva dal suo essere cattolico praticante e devoto, in un articolo pubblicato su Democratica il 12 luglio scorso ha provato a buttare lì due o tre idee per aiutare il suo partito a rialzarsi dall’encefalogramma piatto di strategia in cui vive.
«La gente deve accorgersi che c’è chi sta lavorando a un’altra idea di paese», scrive Castagnetti. E quale sarebbe il modo per far sì che la gente si accorga che c’è un partito che sta lavorando? Semplice: prendere a modello i testimoni di Geova e andare di casa in casa. Lo confessiamo: anche noi quando lo abbiamo letto abbiamo pensato a uno scherzo, ma conoscendo Castagnetti come persona seria ci risulta difficile. E poi, l’articolo era così originale che non solo è stato pubblicato sul sito di informazione del Pd, ma è stato anche rilanciato da una testata locale. A questo si aggiunga la crisi delle feste dell’Unità che non possono più offrire come un tempo quella cassa di risonanza per veicolare il verbo piddino come prima.
Dunque, secondo Castagnetti non basta fare opposizione in Parlamento, dove tra l’altro il partito ha messo proprio il suo delfino Graziano Delrio a fare il capogruppo, ma bisogna uscire fuori a svegliare la città. Come? «Gruppi, forum tematici, focus group d’”auscolto” come li chiamava Moro, feste tematiche, laboratori di comunicazione, formazione di squadre di “similtestimonidigeova” che con analoga gentilezza e preparazione organizzino visite guidate ai condomini delle periferie, ecc.».
Davvero esilarante. Già per molta gente i Testimoni di Geova che citofonano sono molesti, per Castagnetti invece questo sarebbe un metodo innovativo per farsi notare? Gentilezza e preparazione sono requisiti fondamentali almeno per non prendersi secchiate d’acqua e questo Castagnetti lo capisce bene.
Ma proviamo a immaginarci la scena al campanello:
«Chi è?».
«Sì, siamo del Partito democratico».
«…?».
«Possiamo entrare?».
«Per cosa?».
«Dobbiamo far vedere che c’è un’Italia diversa».
«Guardi, grazie, ma ho la polenta sul fuoco».
E così con tutta casistica delle bugie bianche: «Grazie, ma non voto»; «Gentilissimi, ma noi sem minga comunisti»; «Scusi, sto affà er funerale ar gatto»; «Peldonate, ma signola non essele in casa»; «Non più religione? Adesso ve buttate in politica?».
L’idea di Castagnetti sembra riflettere la disperazione di un partito che proprio non ce la fa a guardarsi dentro e pensa che il problema della sua crisi dipenda sempre da fattori esterni. E per questo deve sentirsi in diritto di “andare a rompere l’anima” al prossimo che non lo ha capito. Tra l’altro propinando un elenco di temi che lo stesso non esita a definire ideologici: «La reinseminazione etica del territorio sociale del paese; la revisione finalistica dei Trattati europei; la lotta sistematica ai cambiamenti climatici; la centralità di una strategia meridionalistica».
Davvero inquietante immaginarsi squadre di piddini con borsa a tracolla e camicia bianca da predicatore on the street andare in giro a citofonare per “reinseminare eticamente il territorio”. Con quale etica poi? Quella giustizialista a corrente alternata? Quella abortista e antifamilista? Comunque è sempre un'etica, quella sinistra, per la quale la gente non va ascoltata nei bisogni, ma indottrinata.
E che dire della lotta sistematica ai cambiamenti climatici che il cattolico Castagnetti mette in cima alle sue priorità? Passiamo da Moro a Greta? Proprio un bel cambiamento climatico. E’ il canto del cigno di un partito nato da due aborti e finito come una setta, o se qualcuno preferisce una Chiesa autocefala che pretende “rahnerianamente” che sia il mondo a dover contaminare la dottrina e non viceversa. «E se non la capiscono con le buone, andiamo a dirglielo sotto casa. Citofonisti di tutto il mondo: unitevi!».
Intanto il partito, mentre si interroga su come rinverdire l’appeal sulla gente suonando al campanello, minaccia azioni legali a destra e manca a chiunque si permetta di accostare il buon nome del Pd alla sconvolgente inchiesta sui servizi della Val d’Enza in cui sono emerse mostruosità che stanno facendo parlare l’Italia intera e che hanno mandato ai domiciliari un sindaco Pd. Le cronache parlano di una querela al deputato Vinci. Un consiglio non richiesto: se proprio pensate di andar in giro per citofoni, state lontani da Bibbiano che forse non è aria.