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OCCHIO ALLA TV

E' presto per cantare Victoria

Victoria Cabello nuova conduttrice di “Quelli che il calcio” si è gettata a capofitto nella mischia con la sua vivacità, la sua imprevedibilità e la sua impertinenza. Ma il calcio e i risultati delle partite sono pretesti per qualche chiacchiera in libertà, appesantita a tratti dalla tendenza della Cabello a un linguaggio che non si addice alla fascia pomeridiana domenicale.

Occhio alla Tv 19_09_2011

Ha subito specificato che “Simona adesso è da un’altra parte” per voltare pagina rispetto alla Ventura e inaugurare il nuovo corso. Dopodiché Victoria Cabello, da ieri nuova conduttrice di “Quelli che il calcio” (Rai 2, domenica ore 13.45), si è gettata a capofitto nella mischia con la sua vivacità, la sua imprevedibilità e la sua impertinenza. Più sfrontata di chi l’ha preceduta nel dialogo con il pubblico e con gli ospiti in studio, la Cabello ha perso spesso il ritmo ed è stata pure “sgridata” in diretta per il mancato rispetto dei tempi, ma tutto sommato ha superato la prova d’esordio, che alla vigilia non si presentava facile.

Quasi a evidenziare la consapevolezza di non essere una che buca lo schermo, la nuova conduttrice si è circondata di ospiti poco famosi (e di qualche perfetto sconosciuto dalle fattezze orientali), sfrondando insieme agli autori non soltanto la scaletta ma anche la scenografia e l’impianto grafico. La sua parte migliore sono le interviste, nelle quali non si capisce fino a che punto segua le domande preparate e quanto, invece, stia improvvisando secondo l’estro del momento e in risposta alle reazioni dell’ospite di turno.

Con Federica Pellegrini, intervenuta in chiusura della puntata, ha esibito l’ironia che l’ha resa famosa prima su Mtv e in tempi più recenti su “La7”. Non le ha risparmiato le domande sulle vicende sentimentali di cui la campionessa si è resa protagonista dopo i Mondiali di nuoto, ma non ha nemmeno calcato la mano più di tanto.

Il calcio e i risultati delle partite sono stati presi come pretesti per qualche chiacchiera in libertà, appesantita a tratti dalla tendenza della Cabello a un linguaggio non proprio da educanda che non si addice alla fascia pomeridiana domenicale.