E lo chiamano "amore"...
“Un amore e una vendetta", la fiction su Canale 5 che vorrebbe ispirarsi a "Il conte di Montecristo" di Dumas, è una serie dal ritmo lento con stereotipi banali e iperboli espressive che non troverebbero posto nemmeno nel più scadente romanzo d’appendice.
Colpi di scena a ripetizione, rivelazioni e nuovi misteri che di sequenza in sequenza vorrebbero catturare l’attenzione dello spettatore amante del genere: sono gli elementi di forza di “Un amore e una vendetta”, fiction in onda su Canale 5 (mercoledì, ore 21.10) dal 12 ottobre per 8 puntate totali.
La trama prende avvio con l’annunciato matrimonio fra Anna (Anna Valle) e Marco (Lorenzo Flaherty), che la vorrebbe portare all’altare dopo 10 anni di fidanzamento. La cerimonia si interrompe bruscamente per il ritrovamento di uno scheletro di donna in abito da sposa che sconvolge tutti quanti, tranne il misterioso Lorenzo Bermann (Alessandro Preziosi), imprenditore appena giunto in città con un piano di vendetta.
Sulla misteriosa identità di Bermann e sul suo passato si incentrano i nodi da sciogliere e gli sviluppi della trama, che porterà a scoprire che lui non è altri che l’ex fidanzato di Laura, creduto morto in un incidente e ora tornato con un nuovo volto, una nuova identità e un unico scopo: vendicarsi.
Nelle intenzioni degli autori la serie è (molto) liberamente ispirata a “Il conte di Montecristo”, celeberrimo romanzo di Alexandre Dumas. Nella realtà dei fatti, la fiction ha un ritmo lento e ripetitivo, una struttura narrativa fin troppo contorta, una verosimiglianza tradita dalla scarsa capacità di alcuni attori di calarsi efficacemente nei panni dei protagonisti.
Se poi apriamo il fronte relativo alla declinazione dei rapporti famigliari e dei legami personali, ci troviamo spiazzati da stereotipi banali e iperboli espressive che non troverebbero posto nemmeno nel più scadente romanzo d’appendice. Del resto, il titolo è già tutto un programma…