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SCENARI

E l'Iran gioca a scacchi con gli USA

Teheran cammina sulle uova. Il suo futuro è nell'incognita siriana. Se cade il potente alleato, i Paesi sunniti avranno la meglio sulll'Iran sciita.

Attualità 08_12_2011
Mahmoud Ahmadinejad


Improvvise escalation e minacce reciproche alternate a nascosti ma percepibili atteggiamenti distensivi. La partita a scacchi tra l’Iran e gli Stati Uniti, con i loro rispettivi alleati, continua a svilupparsi in modo tutt’altro che lineare dove i colpi di scena sono quasi all’ordine del giorno. L’inasprimento delle sanzioni petrolifere rischia di risultare vano dal momento che Teheran potrebbe compensare il mancato export verso l’Occidente accentuando, anche con prezzi vantaggiosi, le forniture di greggio verso i mercati asiatici, Cina in testa. I tentennamenti della Ue europei circa le iniziative da assumere ha permesso poi al ministro del Petrolio iraniano, Rostam Qasemi, di mostrare i muscoli dichiarando a Doha che «gli europei sono molto saggi e dubito che rinunceranno al greggio iraniano».

Le inasprite sanzioni economiche non riusciranno a piegare il regime di Mahmoud Ahmadinejad [nella foto] mentre sul piano militare l’abbattimento di un velivolo teleguidato statunitense caduto in Iran sembra da un lato inasprire la crisi portandola verso un’escalation militare e dall’altro offrire spiragli distensivi. I fatti non sono ancora stati chiariti ma sabato scorso l’Iran ha annunciato dia ver abbattuto un velivolo teleguidato statunitense RQ 170 Sentinel in volo sulla provincia di Qom dove ha sede l’ultimo impianto di arricchimento dell’uranio iraniano. Non è la prima volta che l’Iran annuncia di aver abbattuto "droni" statunitensi ma non è mai successo che venisse colpito un Sentinel, velivolo costruito con tecnologia stealth per risultare invisibile ai radar ultra segreto fino a due anni or sono quando venne fotografato sulla base afghana di Kandahar.

Poiché i talebani non dispongono di radar è apparso subito chiaro che il Sentinel decollasse dall’Afghanistan per effettuare missioni di sorveglianza sul Pakistan e l’Iran e infatti proprio questo velivolo ha tenuto d’occhio il rifugio di Osama bin Laden ad Abbottabad prima del raids dei Navy Seals del 2 maggio scorso che portò alla morte del leader di al-Qaeda. La notizia dell’abbattimento ha colto di sorpresa Washington. La Casa Bianca non ha commentato  e il primo a farsi sentire è stato il comando alleato a Kabul annunciando di aver perso il controllo di un velivolo teleguidato in volo sull’Afghanistan Occidentale. Tesi sostenuta poi anche dal Pentagono che ha così attribuito a un errore o un guasto  l’infiltrazione del drone nello spazio aereo iraniano. Anche Teheran ha successivamente aggiustato il tiro sottolineando che il velivolo ha subito pochi danni ed è stato oggetto di un attacco cyber non su Qom ma lungo il confine afghano. Una rettifica che sembra aprire la strada all’archiviazione dell’incidente evitando ulteriori strascichi anche se è evidente che la vicenda lascia ampi spazi all’Iran per mostrarsi al mondo come vittima dell’aggressione di Washington.

In ogni caso la perdita del Sentinel, secondo fonti del Washington Post gestito dalla Cia per missioni di ricognizione sui siti atomici iraniani, costituisce un brutto colpo perché lascia in mano ai pasdaran uno dei velivoli più avanzati nel settore dei teleguidati e degli "aerei invisibili".  L’Iran produce aerei senza pilota ma più arretrati e potrebbe acquisire i segreti dell’aereo americano invitando a esaminarne i resti anche russi e cinesi, i più importanti sponsor di Teheran. Non sarebbe certo la prima volta. Nel maggio scorso l’elicottero Black Hawk  in versione stealth delle forze speciali che si schiantò al suolo durante il blitz  in Pakistan per uccidere bin Laden è stato trattenuto dai pakistani e secondo fonti d’intelligence girato ai cinesi che ne hanno esaminato il relitto. Nel 1999 durante la guerra tra Nato e Serbia le forze di Belgrado, con il contributo tecnico russo e cinese, riuscirono ad abbattere in cacciabombardiere “invisibile” F-117 statunitense le cui tecnologie sono oggi riscontrabili sul jet stealth cinese J-20.

L’abbattimento del Sentinel potrebbe essere stato provocato da una trappola ben orchestrata dagli iraniani con il supporto russo tenuto conto che i russi hanno recentemente fornito strumenti avanzati di guerra elettronica e contromisure in grado di disturbare i sistemi di guida di aerei e missili e quindi anche dei velivoli teleguidati. Certo si tratta solo di ipotesi, ma credibili in una guerra non dichiarata ma combattuta aspramente che ha visto recentemente la misteriosa esplosione di basi missilistiche iraniane e depositi di armi di Hezbollah, gli alleati libanesi dell’Iran.

Considerate le difficoltà a dare il via a una campagna militare contro Teheran, densa di incognite, la strategia di Washington e dei suoi alleati europei e arabi sembra puntare a isolare l’Iran per farne crollare il regime. La strada per raggiungere questo obiettivo si chiama Siria e non a caso consiglieri militari francesi, britannici, turchi, giordani e del Qatar stanno addestrando in Turchia l’esercito ribelle che combatte le forze di Assad. Uno schema già adottata per appoggiare i ribelli libici contro Muammar Gheddafi  anche se contro la Siria, per ora, non è in atto una campagna militare internazionale.

La caduta del regime di Damasco, alleato dell’Iran, consentirebbe di chiudere le linee di rifornimento ai miliziani sciiti di Hezbollah che controllano il sud del Libano e di fatto privare Teheran dei suoi pochi alleati. Non è un caso che gli iraniani abbiano minacciato Hezbollah e Hamas di chiudere i rubinetti finanziari e militari dopo che i due movimenti avevano dato segnali di voler evacuare i loro uffici a Damasco. Il crollo del regime siriano, probabilmente anche in questo Paese a favore di un governo retto dai Fratelli Musulmani, determinerebbe quindi sviluppi graditi ai Paesi arabi sunniti e nell’immediato anche all’Occidente e a Israele ma non è detto che l’instaurazione di regimi islamisti in tutto il Mediterraneo non finisca per comportare per l’Europa problemi nuovi ma non meno gravi.