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Islam

Due ragazzi cristiani in carcere in Pakistan accusati di blasfemia

Secondo un agente di polizia hanno chiamato Muhammad Ali, Maometto Ali, il cucciolo di cane con il quale stavano giocando

 

 

Il 19 maggio due ragazzi cristiani di Lahore, Pakistan, Adil Baber di 18 anni e Simon Nadeem di 12 anni, sono stati arrestati con l’accusa di aver commesso blasfemia. Contro di loro ha sporto denuncia un agente di polizia, Sahid Sohail. L’agente sostiene di averli visti giocare con un cucciolo di cane e di aver sentito che lo chiamavano “Muhammad Ali”, Maometto Ali. Allora si è avvicinato e li ha picchiati mentre intanto richiamava gente gridando che avevano offeso il profeta. In poco tempo sul posto si è radunata una folla e i due ragazzi sono stati portati via dalla polizia per evitare che venissero linciati. Quindi gli agenti che li hanno presi in custodia hanno registrato la denuncia del collega. Le famiglie dei due ragazzi negano di possedere un cane. La mamma di Simon, Samina Nadeem, sostiene che c’è stato un malinteso: i ragazzi parlavano di una nota marca di naswar, la pasta di tabacco da masticare, che si chiama “Muhammad Ali”. “L’uso improprio della blasfemia è comune. I cristiani vivono sotto la costante minaccia alla loro vita” ha commentato Nasir Saeed, dell’organizzazione Centre for Legal Aid Assistance & Settlement (CLAAS). Anche i musulmani in realtà temono l’accusa di blasfemia. Di recente un capo religioso islamico, Nigar Alam, è stato linciato a Mardan, nella provincia di Khyber Pakthunkhwa, perché durante una manifestazione politica del partito dell’ex primo ministro Imran Khan, ha affermato: “Khan è una persona sincera e lo rispetto come il Profeta”. Tanto è bastato. La sua affermazione è stata considerata blasfema. Una folla si è avventata su di lui, che aveva tentato di rifugiarsi in un negozio, è lo ha ucciso.