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ribadito il no

Dottrina della Fede: Chiesa e massoneria sono inconciliabili

Alla domanda di un vescovo filippino il Dicastero riafferma divieto e sanzioni per i cattolici iscritti alle logge.

Borgo Pio 17_11_2023

Resta valido e immutato il divieto per i cattolici di iscriversi alle logge. Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, datato 13 novembre e firmato dal card. Fernández e dal Papa, giunge in risposta alla domanda di un presule filippino, mons. Julito Cortes, vescovo di Dumaguete.

«L'adesione alla massoneria è assai rilevante nelle Filippine», ricorda il testo, e la confusione non riguarda solo gli iscritti alle logge, ma anche «un gran numero di simpatizzanti e associati, i quali sono personalmente convinti che non vi sia alcuna opposizione tra l'appartenenza alla Chiesa cattolica e quella alle logge massoniche».

La risposta ribadisce la posizione già espressa nella Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1983, cui rinvia esplicitamente . «Sul piano dottrinale il Dicastero ricorda «che l'iscrizione attiva alla massoneria da parte dei fedeli è proibita a causa dell'inconciliabilità tra dottrina cattolica e massoneria» e gli iscritti «ricadono sotto le disposizioni» della Dichiarazione del 1983 (cioè «sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione», come specificava l'allora card. Ratzinger). Si precisa inoltre che «queste misure si applicano anche agli eventuali ecclesiastici iscritti alla massoneria».

Infine viene proposto «ai vescovi filippini di svolgere una catechesi popolare in tutte le parrocchie, riguardo alle ragioni dell'inconciliabilità tra fede cattolica e massoneria», invitandoli a «valutare l'opportunità di un loro eventuale pubblico pronunciamento al riguardo».