Doni preziosi
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. (Mt 7,6.12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!». (Mt 7,6.12-14)
L’abitudine rende sciatte anche le cose sacre e sante e fa ritenere scontati i doni che ci vengono offerti ogni giorno: la nostra vita, un’amicizia bella, un malato da accudire, un compito delicato, e nello stesso tempo una chiesa vicina, un’immagine, un tabernacolo… Persone e cose che domandano di essere guardate con attenzione, affetto, venerazione. Non per affettazione o per pura ‘educazione’, ma riconoscendo quel che sono e quello che rappresentano. Tutto quello che ci circonda è dono e rimanda al Donatore. La gratitudine è un passaggio stretto, ma allarga il cuore.