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MARTIRE

Don Andrea Santoro torna nella sua parrocchia

Il corpo del sacerdote fidei donum ucciso nel 2006 sarà traslato dal Verano ai Santi Fabiano e Venanzio, dove fu parroco prima di partire per la Turchia, dove andò incontro al martirio. 

Borgo Pio 24_11_2022

La diocesi di Roma annuncia la traslazione delle spoglie mortali di don Andrea Santoro, il sacerdote fidei donum ucciso in Turchia nel 2006, nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio nel quartiere Tuscolano. Il corpo del missionario, che riposa nel cimitero del Verano, sarà accolto venerdì 2 dicembre dal cardinale Enrico Feroci. Le celebrazioni culmineranno l'indomani con la Santa Messa celebrata dal vicario apostolico di Instabul, mons. Massimiliano Palinuro, al termine della quale don Andrea sarà tumulato in quella che fu la sua parrocchia dal 1994 al 2000.

Nato nel 1945, ordinato sacerdote nel 1970, don Andrea Santoro maturò ben presto una particolare attenzione verso il mondo orientale. Ma fu nell'anno giubilare del 2000 che ottenne il permesso di trasferirsi in Turchia, dapprima a Urfa, l'antica Edessa, e alcuni anni dopo a Trebisonda. La missione non fu priva di difficoltà e di minacce, fino al drammatico epilogo del 5 febbraio 2006, quando un uomo fece irruzione in chiesa e lo uccise al grido di "Allah è grande", trafiggendo anche la Bibbia in turco che aveva tra le mani.

Anticamente la cerimonia della traslazione costituiva una specie di beatificazione implicita: traslandone il corpo gli si riconosceva il valore di reliquia e di conseguenza si certificava la santità della persona. Nel tempo le procedure si sono evolute, anche in considerazione di ulteriori indagini sulla vita e la virtù del "canonizzando". La Chiesa farà il suo corso, con i suoi tempi, ma quel che è certo è che don Andrea è stato ucciso in odium fidei.