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enciclica

Dilexit nos: il Sacro Cuore antidoto alla società consumista

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Papa Francesco invita ad attingere all'amore di Cristo riscoprendo una devozione che non passa di moda. Anzi, oggi si rivela ancora più essenziale per non lasciarsi schiacciare da consumi e algoritmi.

Ecclesia 25_10_2024

Sinodo, Concistoro ed ora pure un'enciclica. Ottobre è stato un mese intenso per il Papa. Ieri è stata pubblicata la Dilexit nos ovvero «Ci ha amati», la quarta enciclica del suo pontificato. Il titolo è ispirato alle parole di San Paolo nella Lettera ai Romani 8, 37. L'importanza del cuore di Cristo contro l'invadenza del consumismo: questo il nocciolo del nuovo documento.

Si apre con una riflessione su una delle iconografie cristiane più famose: «per esprimere l'amore di Gesù si usa spesso il simbolo del cuore. Alcuni si domandano se esso abbia un significato tuttora valido. Ma quando siamo tentati di navigare in superficie, di vivere di corsa senza sapere alla fine perché, di diventare consumisti insaziabili e schiavi degli ingranaggi di un mercato a cui non interessa il senso della nostra esistenza, abbiamo bisogno di recuperare l'importanza del cuore».
Un testo che è un invito a ritornare al cuore, ovvero a ciò che è necessario. Scrive Bergoglio che «ci muoviamo in società di consumatori seriali che vivono alla giornata e dominati dai ritmi e dai rumori della tecnologia, senza molta pazienza per i processi che l'interiorità richiede. Nella società di oggi, l'essere umano rischia di smarrire il centro, il centro di se stesso».

L'enciclica nasce anche dalla situazione attuale, dove il mondo «sopravvive tra le guerre, gli squilibri socioeconomici, il consumismo e l'uso anti-umano della tecnologia». È interessante la ricostruzione storica che il Papa propone della perdita d'importanza del cuore, collocandone l'inizio «nel razionalismo greco e precristiano, nell’idealismo postcristiano e nel materialismo».
La visione del Papa, però, non è pessimistica perché si basa sulla convinzione che «il mondo può cambiare dal cuore».

L'enciclica approfondisce il significato dell'immagine del Sacro Cuore, spiegando che grazie ad essa si capisce che «l’amore del Cuore di Gesù Cristo non comprende soltanto la carità divina, ma si estende ai sentimenti dell’affetto umano». Nell'enciclica, Francesco cita diversi suoi predecessori tra i quali Pio XII e Benedetto XVI. Sostiene, inoltre, che «la devozione al Cuore di Cristo è essenziale per la nostra vita cristiana in quanto significa l’apertura piena di fede e di adorazione al mistero dell’amore divino e umano del Signore, tanto che possiamo affermare ancora una volta che il Sacro Cuore è una sintesi del Vangelo».

Il suo è un appello alla Chiesa stessa per un ritorno al cuore a fronte di «comunità e pastori concentrati solo su attività esterne, riforme strutturali prive di Vangelo, organizzazioni ossessive, progetti mondani, riflessioni secolarizzate, su varie proposte presentate come requisiti che a volte si pretende di imporre a tutti».

La Dilexit nos è composta da 5 capitoli a loro volta formati da 220 paragrafi ed esce mentre è ancora in corso la celebrazione del 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque. Non a caso il testo menziona le apparizioni di Gesù a Paray-le-Monial, tra la fine di dicembre 1673 e il giugno 1675. Francesco fa anche i nomi di alcune sante particolarmente legate a questa devozione: Teresa di Lisieux e Faustina Kowalska.

Quest'enciclica però non ha solo carattere puramente teologico e presenta elementi "popolari" dai quali si intravede l'impronta del Papa: «nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore. Ciò che nessun algoritmo potrà mai albergare sarà, ad esempio, quel momento dell’infanzia che si ricorda con tenerezza e che, malgrado il passare degli anni, continua a succedere in ogni angolo del pianeta. Penso all’uso della forchetta per sigillare i bordi di quei panzerotti fatti in casa con le nostre mamme o nonne».

Lo scopo della Dilexit nos è l'attualizzazione della devozione al Sacro Cuore di Gesù tramite la riproposizione della tradizione. Francesco scrive in preghiera: «davanti al Cuore di Cristo, chiedo al Signore di avere ancora una volta compassione di questa terra ferita, che Lui ha voluto abitare come uno di noi. Che riversi i tesori della sua luce e del suo amore, affinché il nostro mondo, che sopravvive tra le guerre, gli squilibri socioeconomici, il consumismo e l’uso anti umano della tecnologia, possa recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore». 



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