Demolito in Nigeria il memoriale delle vittime di un attentato jihadista
Il Memorial Park a Owo era stato costruito per ricordare i 41 cristiani uccisi da un commando terrorista in una chiesa nel 2022

Il 5 giugno 2022 in Nigeria l’Iswap, gruppo armato affiliato all’Isis, ha compiuto un grave attentato contro la chiesa cattolica di San Francesco a Owo, nello stato sud occidentale di Ondo. Entrati nell’edificio gremito di fedeli che stavano partecipando alla messa domenicale, i jihadisti hanno incominciato a sparare e poi hanno lanciato delle bombe uccidendo 41 persone, tra cui anche dei bambini. In ricordo della strage, nel 2023 lo stato di Ondo, di cui all’epoca era governatore Arakunrin Oluwarotimi Akeredolu, aveva fatto erigere un memoriale. Ma inaspettatamente nei giorni scorsi l’attuale governatore, Lucky Aiyedatiwa, ne ha ordinato la demolizione. L’ordine è stato eseguito il 25 giugno. Monsignor Jude Ayodeji Arogundade, vescovo di Ondo, ha subito espresso la condanna inequivocabile della diocesi, definendo “inaccettabile l’improvvisa e inaspettata demolizione” del parco commemorativo. “Non appena abbiamo saputo della demolizione – ha dichiarato – la Diocesi ha scritto una lettera a Sua Eccellenza il Governatore dello Stato di Ondo, chiedendo un’udienza ufficiale per comprendere le ragioni dell’abbattimento del Memorial Park. Al momento della presente dichiarazione sono trascorse oltre 72 ore e non è stata ricevuta alcuna risposta dall'ufficio del Governatore”. Secondo monsignor Arogundade la demolizione viola “il nostro comune rispetto per la dignità della vita e del ricordo che condividiamo dei nostri 41 fratelli e sorelle ingiustamente uccisi”. Il governatore Aiyedatiwa con un comunicato ha dichiarato che la demolizione non doveva essere intesa come una mancanza di rispetto per la memoria delle vittime, ma che si è resa necessaria per due motivi. Il primo è che il terreno su cui sorgeva il memoriale appartiene alla AgroMore Limited, una società di proprietà dell’Olowo di Owo, ovvero il re supremo degli Yoruba, al quale era stato restituito dopo essere stato acquisito per un breve periodo dal governo dell’Ondo. Il secondo motivo è che, oltre alle rimostranze dell’Olowo, ci sono state molte proteste da parte della popolazione Yoruba secondo la quale è contrario alla loro cultura erigere un cenotafio nel cuore di una città e per di più di fronte al palazzo reale. “Anche se nel memoriale non erano sepolti dei corpi – ha spiegato – assomigliava a un cimitero, c’erano delle iscrizioni con i nomi delle vittime, e la cosa è stata fin dall’inizio disapprovata dal consiglio del sovrano e dalla popolazione che considerava il memoriale tabù”. La decisione di demolire il memoriale rispecchia l’esigenza di preservare l’eredità culturale della comunità Owo, ha concluso.