Degnamente inferiore
Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa (Mt 10,13)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi». (Mt 10,7-13)
A cosa si riferisce Gesù quando parla di una casa degna? Degna di cosa? Degna di potersi chiamare cristiana? Ma se chi ci vive ancora non sono ancora cristiani come potranno convertirsi se i discepoli di Gesù li eviteranno? In realtà in una persona che chiede con sincerità, c’è già tutta la dignità che porterà Dio in quella casa, cioè in quel cuore. Da quella persona il Signore manderà i suoi figli più fidati per donare a chi ne è degno, cioè a chi lo desidera veramente, di gettarsi tra le braccia del Padre. Degno dunque non vuol dire superiore, ma inferiore. Inferiore che chiede al superiore di poterlo salvare. Quando ti sentirai davvero umiliato e bisognoso di aiuto, allora arriverà Gesù alla tua porta. Finché ti riterrai degno, non lo sarai. Quando non ti sentirai degno, allora lo sarai.