Dedicato a emigranti e profughi il 32° vertice dell’Unione Africana
L’Unione Africana nel corso del summit svoltosi ad Addis Abeba il 10-11 febbraio ha annunciato che il 2019 sarà l’anno dei rifugiati, dei rimpatriati e degli sfollati
Servono investimenti enormi per le iniziative che l’Unione Africana intende realizzare nel 2019 in favore dei rifugiati e degli sfollati. Ne hanno parlato il 10 e 11 febbraio i capi di stato e di governo africani durante il 32° vertice dell’Unione Africana, il cui tema è stato “L’anno dei rifugiati, dei rimpatriati e degli sfollati: verso soluzioni durature per i profughi in Africa. Le sfide e il bisogno di riconoscere i legami tra spostamenti forzati, pace e sicurezza e sviluppo”. Il direttore generale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, Antonio Vitorino, è intervenuto nella prima giornata. Parlando all’assemblea ha confermato che la sua organizzazione continuerà a sostenere l’Unione Africa, tra l’altro contribuendo alla creazione di un Osservatorio africano sulle migrazioni per migliorare la raccolta di dati e statistiche sui flussi migratori nel continente. Inoltre l’Oim, tramite il Rapporto migrazioni Africa, continuerà a sostenere l’aspirazione della Commissione dell’Unione Africa di disporre di una propria documentazione sulle migrazioni. Vitorino ha poi portato la task force in Libia di Unione Africana, Unione Europea e Nazioni Unite, che unisce le forze operative dell’Oim e dell’Unhcr con gli strumenti politici dei tre organismi, a esempio di come dei partner chiave possono cooperare per far fronte alle sfide dell’emigrazioni in maniera coerente. Inoltre ha citato il Piano regionale per i migranti del Corno d’Africa e dello Yemen come un esempio di sforzi umanitari e per lo sviluppo che convergono per realizzare soluzioni permanenti, affrontare le cause degli spostamenti forzati e aumentare l’operatività dei governi della regione. “C’è un bisogno urgente di individuare le cause fondamentali del fenomeno migratorio dal momento che assistiamo a un aumento sia dei flussi misti e complessi che includono migranti regolari e sfollati sia dei rifugiati”. Il discorso del direttore generale dell’Oim rispecchia la tendenza ormai consolidata a comprendere in un unico fenomeno i flussi migratori e gli spostamenti forzati. Vi si nota inoltre, altra tendenza consolidata, l’assenza di ogni riferimento al fatto che nessuna iniziativa sarebbe possibile senza il contributo finanziario decisivo dell’Unione Europea e dei suoi stati membri.