“Dateci la Messa di Pasqua”. Indovina chi sale in cattedra?
"Non vedo l’ora che la scienza e anche il buon Dio sconfiggano questo mostro per tornare a uscire. Occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria. Dateci la Messa di Pasqua". A parlare è sicuramente un vescovo... o forse no? Scopriamolo insieme...
Tema: leggere i segni dei tempi
Svolgimento:
«Non vedo l’ora che la scienza e anche il buon Dio, perché la scienza da sola non basta, sconfiggano questo mostro per tornare a uscire. Ci avviciniamo alla Santa Pasqua e occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria. Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere per Pasqua, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua. Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell’anima oltre alla cura del corpo. Spero che si trovi il modo di avvicinare chi ci crede. C’è un appello di poter permettere a chi crede, rispettando le distanze, con mascherine e guanti e in numero limitato, di entrare nelle chiese come si entra in numero limitato nei supermercati. La Santa Pasqua, la Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per milioni di italiani può essere un momento di speranza da vivere».
Queste parole sono state pronunciare ieri durante il programma condotto da Maria Latella L’Intervista in onda su Sky Tg24.
Parole accorate che richiamano l’antico linguaggio della Chiesa a difesa dei suoi diritti in epoche lontane di persecuzione e privazioni e che rincuorano il povero gregge disorientato per la fuga dei suoi pastori.
Parole per reclamare la concessione di una sola Messa, quella di Pasqua, come fosse la prima, come fosse l'unica, come fosse l'ultima, come naufraghi assetati dopo un mese di tempesta.
Parole in cui – per la prima volta pubblicamente – si considera che la faccenda del Coronavirus, della guarigione e della liberazione da questo flagello è affare sì della scienza, ma è anche questione che nelle alte sfere celesti è di strettissima competenza, ancor più che nei palazzi romani della politica. Ed è dunque ad esse che bisogna rivolgersi, pur dando alla scienza tutto il tempo – e il vantaggio – nella ricerca e nella cura.
Parole nelle quali sembra riecheggiare l’antico monito – non scomodiamo il Decalogo – ma per lo meno di chi ha quel sacro timore di Dio e ad esso si sottomette.
Ebbene. Considerato tutto questo, il lettore ha più o meno tutta la domenica per indovinare l’autore di queste parole scegliendo tra le seguenti opzioni:
1) Un vescovo – uno qualunque - della penisola italica.
2) Mosè in persona redivivo.
3) Il Presidente della Lega Matteo Salvini.
Aiutino: di solito quando parla di Dio in tv il nemico schiuma rabbia.
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