Darsi una regola per la confessione
Figlio, ti sono perdonati i peccati (Mc 2, 5)
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire "Àlzati, prendi la tua barella e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te - disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va' a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!». (Mc 2, 1-12)
Nel caso del paralitico calato dal tetto della casa di Cafàrnao Gesù lo guarisce, prima spiritualmente, premiando non solo la fede dell’infermo ma anche quella di coloro che gli hanno permesso, con impegno e perseveranza, di essere alla sua presenza. Oggi soffermiamoci con attenzione sul fatto che la cosa che ci deve interessare di più è la nostra salvezza eterna più che la nostra salute fisica, seppure importante, e prendiamo con serietà l'impegno di accostarci regolarmente al sacramento della confessione e non solo quando capita o ci fa voglia. Darsi una regola è il modo migliore di essere fedele all'impegno.