Darfur, chiude il campo profughi di Mukjar
Stanno rientrando in patria gli ultimi rifugiati fuggiti dal Ciad nel Darfur nel 2006, per oltre dieci anni ospitati in campi profughi allestiti dall’Acnur
Il campo profughi di Mukjar, nel Darfur centrale, Sudan, chiuderà il 13 aprile, giorno in cui gli ultimi ospiti – poco più di 500 persone – faranno ritorno in Ciad, la loro patria, assistiti dall’Acnur. Il campo era nato insieme ad altri nel 2006 quando circa 20.000 cittadini ciadiani fuggirono in Sudan durante il conflitto civile innescato dalla decisione del presidente della repubblica Idriss Déby Itno di modificare la costituzione per potersi candidare per la terza volta alla carica. Da allora sono stati presi in carico dall’Acnur e assistiti dalle agenzie Onu e da molte Ong. Nel maggio del 2017 Acnur, Sudan e Ciad hanno definito i termini legali del ritorno volontario in patria dei rifugiati. Il piano di rimpatrio è iniziato nel dicembre del 2017 quando in Sudan si trovavano ancora più di 8.300 ciadiani, e da allora sono già tornati a casa quasi 4.000 rifugiati, ospiti del campo di Mukjar e di Um Shalaya. I rifugiati vengono trasportati a un centro di accoglienza nel Ciad orientale dove l’Acnur e il governo ciadiano si incaricano del loro reinserimento che prevede l’assegnazione di appezzamenti di terra e altri aiuti coordinati con le autorità locali e le comunità ospiti. Il rappresentante dell’Acnur Noriko Yoshida rallegrandosi per la fine di una lunga emergenza ha ringraziato il governo del Sudan e la popolazione locale del Darfur per aver accetato di ospitare per oltre un decennio i rifugiati ciadiani.