Dai Pride alla pedofilia: l'Olanda apre la strada
Il Pride olandese celebra i 25 anni con un concorso fotografico e premia una disgustosa fotografia che ritrae una bambina di due anni contornata da maschi sadomaso. La motivazione? ll solito ritornello sui pregiudizi e la diversità. Ecco la rappresentazione della “libertà” cui aspira il movimento LGBTI: il futuro dei maschi bondage, che è sesso estremo e violento, e le loro possibili attenzioni alla bambina. Il silenzio della Commissione Europea, accanita contro Polonia ed Ungheria per la loro ferma opposizione alle ideologie omosessualiste nell'infanzia, che tace verso questa diffusa e sempre meno latente pedofilia.
- COSÌ LA LEGGE NATURALE DIVENTA PREGIUDIZIO di Roberto Marchesini
Uno dei premi del concorso fotografico del Pride di Amsterdam è stato vinto da Jan van Breda. È una foto con una bambina circondata da uomini in tenuta bondage: ha vinto un premio dopo essere stata presentata al concorso. Inquieta il prolungato silenzio europeo sulla diffusione della cultura pedofila. La foto era stata scattata nel 2008 sul Zoutkeetsgracht, uno dei canali artificiali della città. Gli uomini si sarebbero poi imbarcati su un natante arcobaleno specializzato in rappresentazioni fetish. La bambina, Jetske, che allora aveva 2 anni, giocava nei pressi della altalena. Sono state presentate più di 13.000 foto, ma tre di esse finiranno nei libri di storia.
I fotografi riceveranno anche un premio di 2.500 euro ciascuno. L'organizzazione del Pride ha fatto un appello per inviare le foto più iconiche, significative ed estetiche per celebrare i 25 anni del Gay Pride Amsterdam. Una selezione di cinquanta foto è stata infine scelta per la mostra all'aperto "Celebrating Diversity" dal 23 luglio al 10 agosto nel Vondelpark, il parco principale della capitale olandese, da cui una giuria ha scelto tre vincitori.
Lucien Spee de Castillo Ruiz, il direttore del Pride di Amsterdam, descriveva a fine luglio la mostra come un inno alla libertà, dove «l'intera comunità è rappresentata…giovani, vecchi, trans, di colore, festa, profondità, lotta, c'è tutto. Questo è ciò che è il Pride. Il Pride è composto da più delle facce che la gente vede all'esterno».
Tra le foto c’era quella di un prete che sposava due donne in chiesa, un maschio vestito da “Madonna” che teneva in braccio un bimbo in fasce, un altro soggetto che fingeva di camminare sulle acque, foto non tutte blasfeme, ma una buona parte sì.
La foto premiata per esser la più estetica è stata scattata da Jan van Breda. «Questa foto cattura in modo sublime, nella sua composizione - bambino in primo piano, uomini che si preparano per la Canal Parade sullo sfondo, ognuno impegnato nelle proprie attività e suggestioni - ciò che speriamo rimanga evidente: che, senza pregiudizi e quasi senza preoccupazioni, dove possiamo tutti coesistere. Questo, è anche un ritratto di un futuro (sognato) gioioso e spensierato», ha scritto la giuria nel suo comunicato ufficiale dello scorso 8 Agosto.
La notizia e la fotografia di cui parliamo sono state riprese con orgogliosa evidenza dal quotidiano cittadino ‘Ecth Amsterdam Nieuws’ del 10 agosto e poi rilanciata dal sito americano e conservatore ‘Post Millenials News’ l’11 agosto. Nessuno si chiede perché la fotografia sia stata esposta a 13 anni dal suo scatto? Nessuna domanda su che fine abbia fatto quella bambina oggi teenager? Suvvia, siamo in Olanda! Il Partito Pedofilo Olandese, ovvero dell’amore per il prossimo, la libertà e la diversità, è legalmente attivo nelle sue molteplici attività. Anche senza fare analogie tra dottrine LGBTI e pedofilia, dobbiamo prendere atto che non solo l’immagine premiata nei giorni scorsi dice di una “giocosa” possibile violenza contro i bambini, ma anche tra i concetti espressi nella motivazione del premio e quelli dei programmi culturali e politici del partito pedofilo esistono similitudini “sconcertanti”.
Indizi. Quel “…senza pregiudizi e quasi senza preoccupazioni, dove possiamo tutti coesistere”, quel “ritratto di un futuro (sognato) gioioso e spensierato” a cosa si riferiscono? Il futuro della bambina con l’altalena? Il futuro dei maschi bondage, che è sesso estremo e violento, e le loro possibili attenzioni alla bambina? Il futuro di una famiglia di soli padri dediti al sesso violento che hanno un bimbo? Questa sarebbe la rappresentazione della “libertà” cui aspira il movimento LGBTI? Solo quello olandese?
Sarà anche un caso che quest’anno nel mese di giugno, dedicato dal mondo ateo occidentale alle celebrazioni LGBTI, si siano moltiplicati come non mai i contenuti LGBTI per bambini sui mass media di moltissimi paesi occidentali e piattaforme tv globali: cartoni animati, videoclips, drag queens, mattoncini Lego, personaggi dei fumetti. Premiare nel 2021 per la sua esemplarità una fotografia di un bimbo accerchiato da uomini in costumi bondage e commentarla come la rappresentazione di un futuro sognato e spensierato, lascia i brividi sulla pelle.
È sconvolgente che la Commissione Europea, da anni accanita contro Polonia ed Ungheria per la loro ferma opposizione alle ideologie LGBTI nelle scuole e la loro difesa della integrità e purezza infantile, persista nel suo silenzio verso una diffusa e sempre meno latente pedofilia. Non c’è alcun bisogno di aggiungere altro. La foto premiata ad Amsterdam, i commenti entusiasti ed i silenzi complici in fondo parlano da soli, ma se questo è il futuro che si prepara per i nostri figli e nipoti, si impone la necessità di combattere sino in fondo per la difesa dei bambini.