Cristiani, quindi missionari
Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia (Lc 9, 30)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. (Lc 9,28b-36)
L’episodio della Trasfigurazione ci mostra Gesù come definitivo compimento del Vecchio Testamento: Mosè rappresenta la Legge, Elia i profeti. Anche oggi abbiamo bisogno di giungere a Gesù rispettando la Legge dei Comandamenti attraverso l’indispensabile Grazia donataci dallo Spirito Santo che parlò un tempo tramite i profeti. Preghiamo lo Spirito Santo perché ci aiuti a rendere tutti noi cristiani autentici e quindi missionari, annunciando e testimoniando Gesù agli uomini del nostro tempo come fecero gli apostoli dopo la Pentecoste.