Cristiani indiani in difesa di una chiesa
Con il pretesto che la chiesa in costruzione è illegale, benché su quel terreno ne sorgesse già una nel 1999, le autorità ne chiedono la rimozione entro pochi mesi
Sono tanti i modi di perseguitare i cristiani nei paesi in cui sono in minoranza. Nell’Arunachal Pradesh, uno stato dell’India nord orientale, da alcuni anni i cristiani del distretto di Tawang, dominato dalla comunità buddista Monpa, lottano per la loro chiesa contro le autorità locali che nel 2020 ne hanno bloccato la costruzione sostenendo che è illegale e che deve essere abbattuta e trasferita altrove. A premere sulle autorità affinché impediscano ai cristiani di ultimare la costruzione dell’edificio sono due associazioni, l’Indigenous Faith and Cultural Society of Arunachal Pradesh e la Monpa Mimang Tsogpa. La comunità cristiana obietta che nel 1999 una chiesa sorgeva sul terreno dove si è iniziato a ricostruirla nel 2015 dopo aver atteso invano la richiesta di assegnazione del lotto di terreno presentata nel 2003. La situazione è precipitata lo scorso 23 maggio quando un comitato locale ha sollecitato l’applicazione delle norme sulle strutture religiose non autorizzate che ne prevede la rimozione e il trasferimento. “Abbiamo chiesto una soluzione adeguata della questione – replica il Forum cristiano dell’Arunachal Pradesh – ma le raccomandazioni della commissione istituita dal governo statale non sono accettabili. Come può la nostra comunità cristiana trasferire la chiesa entro sei mesi se a Tawang non esiste nemmeno un terreno designato?”. Il Forum cristiano pertanto il 18 giugno ha organizzato una marcia di protesta in tutto lo Stato in difesa della chiesa. I manifestanti si sono detti pronti a portare la questione in tribunale se il governo non risponderà alle loro richieste. “La mancanza di risposte a livello statale – spiega Toko Teki, presidente del Forum cristiano – ci ha portato a organizzare un movimento di massa, deciso all'unanimità dai rappresentanti di tutte le confessioni cristiane”.