Cristiani e hooligans dell'ebraismo
Un lettore che va spesso in Israele contesta l'articolo che parla di violenze di ebrei ultraortodossi nei confronti dei cristiani a Gerusalemme, parlando di esagerazioni. Risponde Nicola Scopelliti citando anche l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede.
Caro direttore,
Sono cristiano, sono un vostro lettore ed ho sempre stimato i vostri articoli. Adesso leggo l'articolo "Cristiani sotto tiro degli hooligans dell’ebraismo" che mi ha stupito. Anche voi state diventando "faziosi"? Anche voi raccogliete testimonianze e le pubblicate senza verificarle? Io da molto tempo trascorro periodi in Israele e in particolare a Gerusalemme. Sono passato da Porta Nuova centinaia di volte ed ho incontrato sempre e nient'altro che arabi e turisti, mai neppure l'ombra di un ebreo, quindi c'è da capire chi siano quelli che fanno "sprezzo e sputi" contro i cristiani.
Ho percorso la Via dolorosa un'infinità di volte e ho sempre visto tanti ebrei che si precipitano al muro del pianto senza guardare in faccia nessuno. Mi sono imbattuto invece più di una volta in arabi musulmani che specialmente in occasioni di "via crucis" hanno fatto quei gesti di disprezzo e di odio che il vostro articolo attribuisce agli ebrei.
Sono passato dalla porta di Sion non so quante volte, anche la scorsa settimana, e non è mai stato "arduo", mai, c'era un matrimonio ebraico con canti e danze e ci siamo uniti anche noi.
Sono entrato in Sinagoghe e altri luoghi sacri ebraici e non sono mai stato rifiutato.
La scorsa settimana ci siamo imbattuti in un gruppo di ebrei ortodossi che pregava danzando vicino al muro del pianto, ci hanno invitati a pregare con loro, siamo entrati nel cerchio danzando con loro, con noi c'era anche un prete (vestito da prete).
Questi sono "fatti".
(...) Con questo non voglio negare che ci siano episodi di "intolleranza" nei confronti di cristiani da parte di ebrei fanatici, ma sono atti sporadici, mentre il vostro articolo li presenta come "normalità" e questo è molto grave e molto pericoloso. Tanti vostri lettori non conoscono la realtà e si fidano di quello che raccontate loro.
Ho scritto quanto sopra senza alcuna velleità, ma solo con l'intento di esservi utile.
Saluti
Mario Mazzantini
Risponde Nicola Scopelliti:
Carissimo lettore,
le posso assicurare che non sono per nulla fazioso e, tanto meno, che lo stia diventando la testata giornalistica che ospita i miei articoli. Per professione, prima di mettere nero su bianco, verifico sempre le fonti, come ho fatto anche in questo caso. I fatti sono particolareggiati; le testimonianze, non anonime, di persone con un nome e un cognome. Aggiungo che ci sono anche filmati (e non sono falsi) che confermano quanto da me scritto. Nell'articolo c’è solamente una dimenticanza: raccontare dei lanci di grosse pietre scaraventate da giovani contro un monastero di suore polacche in uno dei quartieri ultraortodossi di Gerusalemme.
Anch'io conosco molto bene la Terra Santa; la frequento, ci ho vissuto e ci vivo per periodi anche lunghi. Vorrei rassicurarla, signor Mazzantini, della mia serietà professionale citando le parole di un esponente del mondo ebraico: «Come ebrei chiediamo giustamente agli altri di combattere l’antisemitismo. Non possiamo e non dobbiamo accettare simili atteggiamenti razzisti da parte degli ebrei. Tolleranza zero». Queste parole sono state pronunciate dall’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, a commento di alcuni video che riprendono ebrei ultraortodossi sputare a terra, in segno di disprezzo, vicino a religiose cristiane e contro un gruppo di pellegrini intento a celebrare la Via Crucis lungo la Via Dolorosa a Gerusalemme.
Le cito, per rassicurarla ancora della mia obiettività giornalistica, anche una dichiarazione di rav Shlomo Moshe Amar datata 25 Iyar 5783 – corrispondente al 16 maggio 2023. Il rabbino capo sefardita scrive: «Ci ha rattristato sentire da religiosi non ebrei che un certo numero di giovani ebrei e taluni che si dicono timorati di Dio li perseguitano con maledizioni, bestemmie e altro ancora, mentre percorrono le vie della città. Senza dubbio, a comportarsi così sono persone irresponsabili e per nulla osservanti della Torah e delle sue vie. Dichiariamo che un simile comportamento è assolutamente proibito. Non ci è permesso denigrare alcuna persona creata ad immagine di Dio».
Cordiali saluti
Nicola Scopelliti