Corte Suprema Usa: pasticciere può rifiutarsi di fare torta per "nozze" gay
La Corte Suprema dà ragione a metà ad una pasticciera che si era rifiutata di preparare una torta per un "matrimonio" gay.
Mireya ed Eileen Rodriguez-Del Rio si sono "sposate" ed hanno chiesto a Cathy Miller, proprietaria della Tastries Bakery, di preparare una torta nuziale. Lei, a motivo della sue convinzioni religiose, si è rifiutata. Le due donne si sono rivolte al Department of Fair Employment and Housing della California che ha dato loro ragione citando la normativa contro le discriminazioni in base a razza, genere, religione o orientamento sessuale.
La Miller non si è data per vinta e ha fatto ricorso alla Corte Suprema la quale ha dato torto alla coppia lesbica. Il giudice ha infatti così scritto nella sentenza: “Una torta nuziale non è solo una torta nuziale se analizzata sotto l’aspetto della libertà di espressione. E’ un’espressione artistica della persona che la prepara, per essere usata al centro di un festeggiamento di matrimonio”. Dunque la libertà di espressione non può essere coartata dall’altrui volontà.
Però il giudice aggiunto che caso diverso sarebbe stato quello in cui la torta non fosse stata preparata ad hoc, ma era una delle tante esposte in vetrina. Queste non esprimerebbero la libertà artistica della donna e quindi non ci si potrebbe appellare alla libertà di espressione. Ciò è falso perché anche una torta anonima è espressione di chi la fa. In secondo luogo qui è pertinente il tema della collaborazione al male, tema centrale per la Miller che in nessun modo voleva cooperare alla buona riuscita di quel “matrimonio”. E leggi e giudici dovrebbero tutelare simili volontà.
https://www.agi.it/estero/gay_torta_nuziale-3461652/news/2018-02-07/