Corte Suprema inglese: i pasticceri possono dire di no a torte gay
Un pasticcere di Londra si rifiuta di preparare una torta a sostegno delle "nozze" gay. La Corte Suprema gli dà ragione.
L’attivista omosessuale Gareth Lee un giorno entra nella pasticceria del giovane pasticcere nord irlandese Daniel McArthur (nella foto insieme alla moglie) ed ordina una torta con su scritto “Sostieni i matrimoni gay”. Dopo aver accettato, McArthur ci ripensa: la sua coscienza religiosa – lui è evangelico – non glielo permetteva.
Lee trascina il pasticcere in giudizio e questo arriva sin alla Corte Suprema che dà ragione a McArthur. Essere obbligato a preparare una torta contro le proprie convinzioni religiose avrebbe violato la sua libertà di espressione. Non c’è discriminazione perché una simile reazione poteva interessare anche una persona etero che chiedeva al pasticcere di preparare un dolce con una scritta il cui contenuto non era condiviso dall’artigiano.
Il pasticcere commenta: «Molte persone saranno soddisfatte perché è stata difesa la libertà di espressione e di coscienza».
Da notare che la vertenza è costata a McArthur 200mila pound di spese, spese pagate da un’associazione privata cristiana. Le spese di Lee invece ammontano a 250mila pound, sostenute dalla Equality Commission nordirlandese, un ente finanziato da denaro pubblico.