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Cordileone: lo stop al rito antico come l'incendio di Notre Dame

Dopo la lettera dei 40 britannici, l'arcivescovo di San Francisco sottolinea che l'attrazione estetica per la "Messa in latino" non è un argomento contro, bensì a favore.

Borgo Pio 11_07_2024
photo: EWTN/YouTube

L'arcivescovo di San Francisco, mons. Salvatore J. Cordileone, dopo la recente lettera delle 40 personalità britanniche in difesa della liturgia tradizionale, sulla scia dell'altra lettera da Oltremanica che all'indomani della riforma liturgica diede origine al cosiddetto "indulto di Agatha Christie" (poiché san Paolo VI, colpito dalla firma della celebre scrittrice, permise in Inghilterra e Galles una limitata sopravvivenza del rito antico).

Cordileone sottolinea la presenza di non credenti tra i firmatari della lettera che oggi come negli anni Settanta chiedono di non estinguere quel patrimonio di spiritualità e bellezza costituito dalla liturgia tradizionale. E ne paragona l'eventuale scomparsa (auspicata Oltretevere) all'incendio della cattedrale di Notre Dame nel 2019, quando «il mondo intero si è unito per piangere la perdita di una bellezza sacra, antica e grandiosa, che aveva commosso cuori e anime».

L'arcivescovo riprende l'immagine della liturgia tradizionale come «una cattedrale di testi e di gesti», evocata nella lettera, che ha dato vita a innumerevoli creazioni artistiche. Ai "novatori"  che bollano tutto ciò come sterile estetismo, Cordileone ricorda che: «Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato a leggere i segni dei tempi. Un segno che in questo momento si staglia a chiare lettere: la bellezza evangelizza». O almeno può costituire uno spiraglio, e allora «perché sopprimere quello che è uno dei tanti mezzi efficaci per entrare in contatto con le anime lontane da Cristo e condurle all'incontro amorevole e salvifico con Lui, nella comunione della sua Sposa, la Chiesa?», chiede il presule, auspicando e pregando «che questo grido di dolore degli artisti e di altre importanti personalità britanniche venga ascoltato e visto per quello che è: anziché dividere il mondo in nome della purezza ideologica, sia un'opportunità per unire il mondo per la bellezza, un percorso che alla fine e inevitabilmente conduce alla Bellezza sempre antica, alla Bellezza sempre nuova».

Insomma, l'obiezione si ritorce su se stessa: è vero che l'attrazione verso il rito antico è anche estetica. Ma questo non è un argomento contro, bensì a favore.