Continuano nel Mediterraneo le operazioni di soccorso della Guardia costiera libica
Il 21 e 22 luglio sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica due gommoni con a bordo 40 e 116 emigranti, dopo le prime cure portati in Libia, nel centro di raccolta di Tajura
Il 21 luglio la guardia costiera libica ha soccorso un gommone al largo della Tripolitania con a bordo 40 persone, 31 uomini, un bambino e otto donne. Appartengono a quattro diverse nazionalità: 15 uomini, tre donne e un bambino marocchini, quattro uomini egiziani, 11 uomini e cinque donne nigeriane, un siriano. Riportati a riva, hanno ricevuto assistenza dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni: acqua, cibo e cure mediche inclusa una visita ginecologica a due donne incinte. Poi sono stati trasferiti nel centro emigranti di Tajura. Stessa sorte è toccata ad altri 116 emigranti, 111 uomini e cinque donne, partiti in gommone il giorno successivo e anche loro intercettati dalla guardia costiera. Assistiti dall’Oim, quasi tutti soffrivano di mal di testa, dolori muscolari e scabbia. Sono originari di Sudan, Ghana, Mali, Nigeria, Costa d’Avorio, Ciad, Egitto e Gambia. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dall’inizio del 2018 un quinto dei nuovi arrivati è tunisino, in netto aumento rispetto al 2017, mentre sono in calo ma continuano gli sbarchi di emigranti da Eritrea, Sudan, Nigeria, Costa d’Avorio, Mali, Guinea Conakry, Pakistan, Iraq e Algeria. Non sorprende, a fronte di questi e di altri dati, che il numero delle richieste di asilo accolte in Italia continui a essere molto basso, nell’ordine del 6,5%. Quasi nessuno infatti dei richiedenti proviene da paesi in guerra.