Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

NUOVI SANTI

Conforti, poca salute tanta energia missionaria

Tra i nuovi santi c'è Guido M. Conforti, fondatore dei Saveriani e tra i fautori della Giornata Missionaria Mondiale.
- La carità di Guanella, di A. De Lorenzi

Cultura 22_10_2011
guido maria conforti

Domenica 23 settembre Benedetto XVI proclamerà santo Guido Maria Conforti, indicandolo alla chiesa universale come modello da imitare. «Monsignor Conforti - ha scritto Padre Guglielmo Camera, il postulatore della sua causa di canonizzazione - offre un esempio di una santità che non consiste in opere spettacolari, ma nell'umile, fedele, costante adempimento della volontà di Dio in ogni momento della vita. (...) In questo nostro tempo - scrive sempre il postulatore in un breve scritto apparso nel giornale "Missionari Saveriani" - nel quale la fede è continuamente insidiata dal razionalismo, dal secolarismo, dal materialismo e dal narcisismo».

Lo stesso Conforti scrisse, a proposito della santità, che «non consiste in penitenze straordinarie, in estasi e rapimenti, in doni meravigliosi, in opere grandi che attirano l'ammirazione. Essa consiste nel possesso della grazia e dell'amicizia di Dio, nel possesso della carità, nell'esercizio della virtù,  nell'adempimento dei doveri del proprio stato, nell'osservanza della divina legge (Omelia 1 nov. 1913).


Poca salute, molta energia missionaria

«Volontà molta, salute poca»: si potrebbe sintetizzare anche così la vita di Guido Maria Conforti (1865-1931), vescovo di Parma e fondatore dei Saveriani. Guido nasce a Casalora di Ravaldese, allora comune di Parma, la sua famiglia appartiene alla piccola borghesia agricola. Frequenta la scuola a Parma e a 11 anni entra nel seminaro della città. A 18 anni soffre di epilessia e sonnambulismo e solo il sostegno del rettore del seminario, don Andrea Ferrari, futuro arcivescovo di Milano e beato, gli consente di proseguire e diventare sacerdote. A 28 anni è vicario generale della diocesi, ma la sua mente, i suoi sogni, sono rivolti alla missione. Nel 1894 scrive al cardinale Ledochowski, prefetto della congregazione di Propaganda Fidae, per annunciargli il suo progetto di fondare, per l'Emilia Romagna, un seminario per le missioni estere che viene inaugurato il 3 dicembre 1895, festa di San Francesco Saverio.
 

L'inizio dell'apostolato di Conforti non assume toni eclatanti, gli inizi sembrano piuttosto modesti, tuttavia nel 1896 due suoi discepoli partono per la Cina, verso un paese lontano per un'avventura che presentava non poche difficoltà, anche di ordine pratico. Guido Conforti voleva, infatti, che il primo campo missionario dei suoi discepoli fosse la continuazione della missione di San Francesco Saverio. 
 
Nominato vescovo di Ravenna, è costretto però a lasciare l'incarico per malattia. Si dedica perciò interamente al suo istituto, poi nel 1907 lo chiamano nuovamente alla responsabilità episcopale e diventa prima coadiutore e poi successore del vescovo di Parma.


La missione in Cina era il suo sogno

La sua salute è spesso malferma, tuttavia non si scoraggia. È infaticabile nella sua attività di apostolato: reggerà la diocesi per 25 anni svolgendo un'intensa attività pastorale.

Durante la prima guerra mondiale si adopera per i più bisognosi, e certo non mancavano in  quel periodo. Venne addirittura insignito di un'alta onorificenza civile per questa attività. Il suo sogno, però, era sempre la missione. 

Venne nominato presidente dell'Unione missionaria del clero, associazione di sacerdoti e vescovi che, fondata nel 1916 da padre Paolo Manna, missionario del Pime reduce dalla Birmania, aveva una grande diffusione a livello nazionale. Monsignor Guido Conforti fu tra i fautori della Giornata missionaria mondiale.
 

Non è un caso, quindi, che papa Benedetto XVI abbia accolto la richiesta avanzata dai saveriani di far coincidere la canonizzazione con la giornata missionaria mondiale, giornata che proprio Monsignor Conforti, nel lontano 31 dicembre 1912, chiese di istituire  a papa Pio X, con queste parole: «di fissare nell'anno una festa speciale per la propagazione della fede».

Nel 1928 riesce infine a visitare la Cina, accolto festosamente dai suoi discepoli. San Guido Conforti muore nel pomeriggio del 5 novembre 1931, i funerali si svolsero in forma solenne e anche molti non credenti gli resero omaggio.