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LA FESTA

Con Maria Assunta in Cielo la nostra umanità arriva al suo compimento, alla desiderata felicità

Dagli anni in cui, a grandi bracciate, il Ferragosto ha iniziato a percorrere il mare dell’estate, sembra ormai che sia arrivato a sbaragliare definitivamente la concorrenza della festa dell’Assunta nel quindici agosto. Ma la moda della contrapposizione non soddisfa l’anima. Cosa vuol dire che Maria, la donna di Nazareth, mamma di Gesù, è assunta in cielo? Vuol dire che il suo percorso umano è stato portato al massimo compimento.

Ecclesia 15_08_2016
L'Assunzione di Maria del Tiziano

Dagli anni in cui, a grandi bracciate, il Ferragosto ha iniziato a percorrere il mare dell’estate, sembra ormai che sia arrivato a sbaragliare definitivamente la concorrenza della festa dell’Assunta nel quindici agosto. Ma la moda della contrapposizione non soddisfa l’anima.

Il Ferragosto segna il culmine delle vacanze e rievoca i tempi “gloriosi” della chiusura delle fabbriche e dello svuotamento delle città. Più ancora, diventa il simbolo di una ricerca di ristoro e riposo, di divertimento e di felicità. In qualche modo, il Ferragosto è l’altra faccia, clamorosa e a volte sbracata, del Natale. Non possiamo fare a meno di desiderare e ricercare la festa, la vacanza, la compagnia; sempre in corsa verso la felicità, anche quando ci dobbiamo accontentarci di molto di meno.

Quasi di soppiatto, rispunta qui l’immagine della Madonna Assunta in cielo. Cosa vuol dire che Maria, la donna di Nazareth, mamma di Gesù, è assunta in cielo? Vuol dire che il suo percorso umano è stato portato al massimo compimento possibile. Lei ha vissuto le gioie e i travagli dell’esistenza: infanzia e innamoramento e concezione del bambino e sposalizio e nascita del figlio e traversie della fuga da Erode, e la vita normale nel paesetto vedendo il ragazzo crescere e diventare uomo. 

Poi Gesù lascia la casa e si butta nella missione. Lei, dapprima a casa e poi a seguirlo a Cana e in strada e alla Croce. Tutta la comunità dei discepoli, scombinata dal dolorosissimo insuccesso del Messia, si risveglia nell’incontro con Gesù risorto e viene buttata all’aperto dal vento del suo Spirito. Lei si ritrova ancora nella compagnia degli amici del suo Figlio, come Madre servizievole e amata. All’uscita dal mondo, la sua anima è immersa nella felicità dell’incontro meraviglioso con Gesù. La sua anima, cioè la sua persona. 

Tutta intera la sua persona viene trascinata nel vortice della felicità; anche il suo corpo, che aveva concepito e nutrito il Figlio per nove mesi, viene  risvegliato in una risurrezione precoce e attratto alla vita, alla gioia, all’incontro con il Padre che la vuole e la ama da sempre; con il Figlio che la chiama vicino alla sua umanità gloriosa; con lo Spirito che la ama e l’ha fecondata. Il germoglio fiorisce alla piena maturazione. Maria assunta è la pienezza dell’umano, è la felicità totale e compiuta dell’uomo e della donna.

Per questo, Maria Assunta attrae lo sguardo dei cristiani e di ogni uomo che cerca la vita e desidera giorni felici. Il popolo cristiano abbia amato e celebrato Maria Assunta ben prima che la Chiesa ne proclamasse ufficialmente il dogma nel 1950. Quante chiese e soprattutto quante cattedrali nel mondo cristiano sono dedicate a Maria Assunta? Perché soprattutto le cattedrali? 

La cattedrale è l’immagine materiale più significativa e compiuta della Chiesa: ne esprime in qualche modo la pienezza. Maria Assunta è l’immagine umana viva della Chiesa che arriva al compimento del cammino, di me e di te che desideriamo la felicità intera, corpo e anima. Il desiderio di vita piena e di felicità intera che attrae ogni uomo e ogni donna, da Natale a Ferragosto e per tutti i giorni dell’anno, giunge al dolce porto del compimento in Maria di Nazareth assunta in cielo in anima e corpo.