Come stanno distruggendo l’Ordine di Malta
Dopo la vicenda dei contraccettivi, con il clamoroso reintegro di colui che li faceva distribuire (von Boeselager) e il “commissariamento” del Vaticano, continuano i problemi per i Cavalieri di Malta. Secondo lo storico Henry Sire la fazione tedesca sta imponendo «una purga stalinista» e molte trame avrebbero al centro i soldi. E poi la Messa in rito antico: vietata.
Henry Sire, lo storico inglese autore del libro Il Papa Dittatore, e cacciato dall’Ordine di Malta proprio per questo, in una maniera che Sire (e non solo lui) giudica illegale, lancia un allarme sulle colonne di OnePeterFive. Lo storico Ordine cavalleresco sta subendo - grazie al “commissariamento” della Santa Sede prima, e all’occupazione tedesca poi - il rischio di una trasformazione genetica, e forse di una possibile scomparsa. Vi riassumiamo brevemente la saga, così come si è sviluppata.
L’ex Gran Maestro, l’inglese Matthew Festing, ha avuto notizia che una sezione dell’Ordine, sotto il controllo del Gran Cancelliere, Albrecht von Boeselager (nella foto accanto), distribuiva contraccettivi. Ne ha informato il cardinale Patrono, Raymond Burke, che ne ha parlato con il Pontefice, che gli ha dato via libera a risolvere la questione. Festing ha messo Boeselager davanti alle sue responsabilità, chiedendogli di dimettersi. Boeselager si è rifiutato, ed è stato dimesso d’autorità. Ma ha fatto valere la sua amicizia con il segretario di Stato, Pietro Parolin (in tutto questo c’è anche la strana storia di un ricchissimo lascito in Svizzera) e le sue aderenze in Vaticano (il fratello è nel Consiglio dello IOR), ed è successo di tutto.
In pratica il Pontefice ha obbligato il Gran Maestro a dimettersi (anche se aveva ragione nella querelle con Boeselager, come ha dimostrato un tribunale civile ad Amburgo), ha esautorato Burke, mettendo al suo posto l’allora sostituto della Segreteria di Stato Angelo Becciu. Il Vaticano - fatto mai accaduto nella storia plurisecolare dell’Ordine - ha quindi “commissariato” i Cavalieri e Boeselager è stato reintegrato.
Da questo punto Henry Sire riprende il racconto: “Nel 2018 Boeselager ha insistito per l’elezione a Gran Maestro di una nullità, Fra Giacomo dalla Torre, che ora è la facciata per il regime di Boeselager. Poi, lo scorso maggio, l'acquisizione fu completata dalle elezioni del nuovo governo dell'Ordine, che equivalevano alla vittoria totale del partito tedesco… La lista che i tedeschi hanno presentato è stata eletta quasi invariata: tutti e quattro gli alti ufficiali dell'Ordine, cinque dei sei membri del Sovrano Consiglio e tutti e sei i membri del Consiglio di governo, che ha un ruolo sussidiario”.
E gli effetti sono stati immediati. “Nel giro di poche settimane, qualsiasi idea che questo potere assoluto potesse essere esercitato con discrezione e moderazione è stato cancellato. In Portogallo, un emissario del Gran Magistero è arrivato, ha destituito l'intero consiglio dell'Associazione portoghese e ha nominato un nuovo consiglio, in barba all'usanza che tali organi siano eletti dai membri locali. In Inghilterra, il Gran Priore è stato licenziato e un Procuratore è stato imposto, ancora senza elezioni. A Roma, l'intero consiglio della Delegazione (il corpo che riunisce tutti i cavalieri dell'area romana) si è dimesso. Questo è significativo, dal momento che questi sono i membri dell'Ordine più vicini a quello che sta succedendo nel Gran Magistero e ciò che vedono li sconvolge. Ciò che gli atti precedenti sembrano mostrare è una purga stalinista del nuovo regime, quando sono al potere da meno di due mesi”.
Qualche settimana fa un ukase del Gran Maestro vietava (in modo illegittimo) l’uso del Vetus Ordo in qualsiasi cerimonia dell’Ordine. L’input, ancora una volta, è tedesco: “Il presidente dell'Associazione scandinava, che aveva chiesto il divieto, è in realtà una donna tedesca - un aspro oppositore della liturgia tradizionale - che è stata imposta all'Associazione in qualità di presidente dal regime a Roma, con l'aiuto di un'altra donna tedesca residente in Scandinavia. L'Associazione scandinava nel suo complesso si era finora distinta per il suo entusiasmo per il Vecchio rito; ma il divieto su di esso è stato richiesto e imposto alle loro spalle. Questo è tipico del modo in cui Boeselager manipola i vari rami dell'Ordine, intrufolando le sue talpe, ed è quindi in grado di fingere che un atto di intolleranza come questo provenga da una fonte indipendente”.
Ma è in atto un’altra manovra, ancora più pericolosa e di lunga portata. Scrive Sire: “Il regime di Boeselager è in realtà un esercizio di ipocrisia istituzionalizzata e la scorsa settimana ha prodotto il suo capolavoro con l'emissione di una lettera dal Gran Maestro ai cavalieri professi riguardo al voto di povertà. Per anni, il barone Boeselager ha lavorato per una politica in cui i cavalieri professi saranno costretti a rinunciare alle loro proprietà a favore dell'Ordine, che poi pagherebbe loro un assegno di sussistenza. La lettera del Gran Maestro la scorsa settimana ha richiesto ai cavalieri di fare una dichiarazione delle proprietà che possiedono, con una stima di ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere”.
Ora, a prima vista sembra anomalo che gli uomini che fanno un voto di povertà debbano possedere proprietà; tuttavia ciò era necessario perché l'Ordine di Malta, a differenza di altri ordini religiosi, finora non aveva i mezzi per sostenere i suoi religiosi. In effetti, l'Ordine nei tempi moderni non ha semplicemente permesso, ma ha richiesto ai suoi professi di conservare fondi sufficienti per sostenersi.
I cavalieri di giustizia che hanno fatto la loro professione religiosa su questa regola ora si trovano davanti alla richiesta unilaterale di rinunciare alle loro proprietà. “Nessuno dubita che questo sia un modo per costringere alcuni dei cavalieri - quelli che non accetteranno il cambiamento - a uscire dall'Ordine, e per rendere il resto indifeso e dipendente dal regime tedesco. Quale minaccia più potente potrebbe esserci se non togliere i mezzi di sussistenza della gente? Questo è lo stalinismo con una raffinatezza in più - non semplicemente la confisca delle proprietà, ma la finzione del dovere religioso nell'imporre questo”.
Sire afferma che tutto questo rientra nel piano di Boeselager di fare in modo che i tre Gran Priorati italiani passassero all’istituzione centrale le loro proprietà, e parla di una “tendenza materialistica” emersa nella crisi recente, quando Boeselager ha ottenuto il rovesciamento della situazione perché “il Vaticano era preoccupato per la perdita di un fondo svizzero che Boeselager avrebbe potuto recuperare. Il motto del presente regime è «afferra i soldi»”.
La lettera del Gran Maestro ai professi dà loro tempo apparentemente fino alla fine di agosto per fare una dichiarazione delle loro proprietà; ma è solo una formalità. “Ora la notizia interna del Vaticano è che sta per essere scatenata una crisi, in base alla quale la maggior parte dei professi di Malta sarà costretta a lasciare l'Ordine, lasciando il suo governo completamente in balìa dell'attuale regime stalinista. Gli osservatori dovrebbero prendere nota, quindi: ci sono tutte le indicazioni che entro pochi mesi l’Ordine di Malta vecchio di novecento anni si unirà alla lista degli ordini religiosi che Papa Francesco è riuscito a distruggere nei suoi brevi sei anni di potere. Possiamo essere sicuri che il lavoro verrà eseguito con la stessa ipocrisia e i falsi pretesti degli altri casi. Resta da vedere se i Cavalieri di Malta si lasceranno condurre al massacro”.