Come fa il giogo ad essere dolce?
Nella tua benevolenza (Mt 11,26)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,25-30)
Quando ti penti dei tuoi sbagli e inizi a camminare nella via del Signore non senti la fatica di questo viaggio, ma i passi si fanno leggeri e svelti. All’inizio la salita è dura, ma mai troppo per le tue forze. Poi, quando sei vicino alla meta e il cuore inizia ad esultare, si cammina sempre più speditamente. C’è Dio dalla tua parte, che ti spinge e ti sostiene. Proprio per questo Gesù usa l'immagine del giogo. Il giogo serve a un paio di buoi per tirare l'aratro o il carro: è fatto per due. Portare il giogo di Cristo vuol dire che oltre a te, hai accanto Gesù. Ecco spiegato perché il suo giogo è leggero, perché Gesù ci aiuta a portarlo. Ringrazia oggi il Signore per averti sostenuto con il suo amore anche nelle difficoltà e nelle prove della vita.