Clamoroso: il nome del Papa usato per diffondere l'ideologia di genere tra i bambini
I giornali Clarín in Argentina e El Mundo in Spagna pubblicano una raccolta di racconti per bambini intitolata “Con Francesco vicino a me”, che promuove omosessualità e transessualità. Ma l'operazione editoriale si fregia anche del logo di “Scholas Ocurrentes”, la fondazione istituita dall'allora arcivescovo di Buenos Aires Bergoglio. Che praticamente non ne era al corrente.
«Ci sono bambini che hanno un padre e una madre. Uno di ciascuno. Altri, due di ciascuno. Altri, uno e due; o due ed uno; o solo uno; o una. O nessuno». Questo é il messaggio dedicato ai più piccoli attraverso un racconto infantile della collezione “Con Francesco vicino a me”, venduta ogni domenica dal giornale spagnolo El mundo: ci sono diversi tipi di famiglie e sono tutte accettabili. La frase, che induce il lettore a pensare che sia del Papa, è accompagnata da un disegno di alcune bambine prese per mano da due madri.
La fiaba si chiama “Diversità” ed appartiene ad una serie di racconti infantili promossi dal giornale argentino Clarín con la collaborazione speciale di “Scholas Ocurrentes”, lente educativo promosso e fondato da Papa Francesco quando era arcivescovo di Buenos Aires, con il quale continua a mantenere un rapporto stretto.
La pubblicazione di questi racconti in Spagna è curata dal giornale El Mundo, che ogni domenica vende un episodio della raccolta con l´obbiettivo di «avvicinare le delicate parole del Papa ai bambini» così come annunciato dalla pubblicità.
Tra le idee che ipoteticamente il Santo Padre trasmette ai bambini, c’è quella di non farsi condizionare dalle nostre caratteristiche biologiche. Nel racconto intitolato “Autostima” si parla di un gatto che afferma di essere un cane mentre tutti gli dicono che non è possibile, fino a che un asino gli dice di sì, che lui è un cane e lo difende. La morale della favola sta nella libertà di poter scegliere ciò che vogliamo essere e di ricevere lappoggio altrui per far sì che la nostra autostima non venga danneggiata.
Ma l'ideologizzazione dei più piccoli non finisce qui. Alla fine dei racconti esiste una “Guida per genitori ed educatori” nella quale si offrono le chiavi di lettura per capire il valore che si promuove in ogni racconto. In “Diversità” è riportata questa affermazione: «La diversità va oltre il gruppo sociale o la cultura alla quale apparteniamo e possiede delle caratteristiche che non possiamo cambiare: l'età, il fisico, il genere e l'orientamento sessuale».
Il fatto di non associare il sesso al genere e all'orientamento sessuale è una delle caratteristiche principali dell'ideologia secondo la quale il genere rientra nell’ambito della cultura e della libertà, ed è autonomo rispetto al dato biologico; in questo modo essere uomo o donna è una questione sociale e culturale e non biologica, ed è indipendente dall'orientamento sessuale di ognuno di noi.
É stato usato il nome di Francesco e della fondazione “Scholas Ocurrentes” per promuovere idee che appartengono ad una vera ideologia di genere ed i promotori sono riusciti ad avere una foto del Santo Padre con uno dei libri per la promozione della collezione.
I responsabili di “Scholas Ocurrentes”, nelle dichiarazioni rilasciate a INFOVATICANA, hanno assicurato che tutto è nato dal fatto che il Papa «aveva un grande interesse nel promuovere un concorso di disegni infantili». Il Clarín si é offerto di collaborare con l’iniziativa creando contemporaneamente anche la collezione di libri infantili sui valori.
Secondo i responsabili di “Scholas”, la fondazione del Papa «ha solo collaborato ad una pagina dei libri», quella riguardante “L'insegnamento di Scholas” mentre il resto del contenuto è opera del giornale Clarín e dell'editrice Sol 90. Un dato importante: diversi di questi libri, inclusi i due menzionati in questo articolo, sono stati pubblicati precedentemente dalla casa editrice Edebé nella sua collezione “I miei racconti preferiti del Treno Blu”.
La fondazione “Scholas Ocurrentes” ha dichiarato di essere estranea ai racconti della collezione “Con Francesco vicino a me”, anche se il suo logo appare stampato nelle copertine di tutte le fiabe e «chiede scusa per la diffusione». I responsabili di Scholas affermano di «non aver avuto l'opportunità di vedere i libri prima della pubblicazione né di poterne valutare il contenuto» e hanno voluto rendere noto che non sono d’accordo con la linea editoriale della raccolta e affermano che quella della collaborazione con Clarín è un'occasione persa.