Cina. In carcere per aver venduto copie della Bibbia
Dieci membri di una chiesa domestica sono accusati di operazioni commerciali illegali perché hanno venduto copie della Bibbia
![](https://lanuovabq.it/storage/imgs/202002280510-cina-vaticano-san-pietro-ansa-large.jpg)
In Cina si può andare in prigione anche per aver venduto delle copie della Bibbia. Lo scorso 15 aprile Ban Yanhong è stata condannata a cinque anni di carcere perché giudicata colpevole di “operazioni commerciali illegali”. Nel 2021, insieme ad altre nove persone, era stata arrestata a Hohhot, capitale della Mongolia Interna, una regione autonoma della Cina settentrionale. Le Bibbie che vendeva erano state acquistate a Nanchino legalmente. Tuttavia secondo l’accusa la loro vendita e distribuzione era illegale perché fatta dai membri di una chiesa domestica, non registrata e autorizzata. In Cina si chiamano “domestiche” le chiese protestanti che non aderiscono alla Chiesa delle tre autonomie, controllata dal Partito comunista cinese che ne nomina i responsabili e i Pastori. La maggior parte dei protestanti cinesi appartengono alle chiese domestiche che fanno parte del cosiddetto “mercato grigio”. Nella terminologia del sociologo Fenggang Yang, il “mercato grigio” comprende chiese, comunità, moschee e templi che rifiutano di unirsi alle cinque organizzazioni religiose ufficiali (“mercato rosso”): l’associazione buddista, l’associazione taoista, l’associazione musulmana, la Chiesa delle tre autonomie, protestante, l’Associazione patriottica cattolica cinese. Sono illegali, ma farne parte non è considerato un crimine e quindi sono parzialmente tollerate, anche se soggette a crescente persecuzione. Esiste poi il “mercato nero” di cui fanno parte le organizzazioni religiose classificate come xie jiao, “insegnamenti eterodossi”, assolutamente proibite perché ritenute ostili al Partito comunista cinese, pericolose e non realmente religiose. Ban Yanhong è stata condannata molto probabilmente perché è considerata la leader del suo gruppo. Delle altre persone arrestate, cinque sono state rilasciate su cauzione, ma possono ancora essere perseguite. Le altre quattro sono in attesa di giudizio.