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L'EDITORIALE

Ci vuole un taglio Radicale

Anche il vicepresidente del Movimento per la Vita italiano contro i consistenti finanziamenti pubblici a Radio Radicale, emittente sinora intoccabile che ormai da anni promuove battaglie che calpestano la dignità dell'uomo.

Editoriali 28_07_2011

Non si è mai parlato tanto di costi della politica come in questi giorni. Anni di sprechi passati misteriosamente sotto silenzio, all'improvviso, sono entrati nel mirino dei cittadini che oggettivamente hanno ragione da vendere quando protestano contro la "casta". Di qui, il divampare seriale di inchieste giornalistiche e di pubblicazioni volte a svelare agli elettori le malefatte dei loro rappresentanti politici.

Ora, in questa salutare richiesta di moralizzazione
della politica ci sono tuttavia stanze della "casta" che nessuno osa sfiorare. Che inspiegabilmente sfuggono al fuoco della critica editoriale e giornalistica. Come se fossero sacre. Ne è un esempio il consistente finanziamento pubblico a Radio Radicale, emittente che, ormai da anni, riceve dallo Stato italiano fior di denari. Il punto è che non si tratta, come tutti sanno, di una radio qualsiasi.

Parliamo infatti di una emittente gestita da coloro che, da anni, si battono per l'aborto, per il divorzio breve, per il "rientro dolce" dell'umanità da 6 a 2 miliardi, la droga libera, l'eutanasia, la manipolazione genetica, l'eliminazione seriale degli embrioni per scopi curativi e - dulcis in fundo - la clonazione. Il peggio del peggio, insomma. Dal momento che è di prossima valutazione, in Parlamento, la richiesta di finanziamento, assai ingente - 10 milioni annui per tre anni - di Radio Radicale, perché bocciarla provvedendo ad opportuni tagli?

In questo modo non solo si verrebbe incontro alle richieste dei cittadini, che appunto chiedono tagli radicali, ma si provvederebbe anche a bloccare dei finanziamenti quanto meno opinabili alla luce delle succitate battaglie che i gestori di questa radio conducono. Oltretutto, in questo modo, il Parlamento italiano, reduce dalla recente approvazione della legge sulle direttive anticipate di trattamento, darebbe un ulteriore, tangibile segno di impegno a favore della vita umana.

Non si può negare, infatti, che disporre - per l'ennesima volta! - un sostegno a Radio Radicale significherebbe favorire apertamente proprio coloro che non solo contrastano la recente normativa sul fine vita, ma che fanno della lotta alla dignità umana la loro bandiera. Ecco perché reputo opportuno, anzi doveroso lanciare ai parlamentari un invito: la gente chiede tagli consistenti; venite loro incontro con tagli Radicali!

 

* Vicepresidente del Movimento per la Vita italiano