Chirurgo licenziato per omofobia. Il Ddl Zan c’è già
Un chirurgo in sala operatoria gli scappa da dire: «Guardate se devo operare questo frocio di m…». E’ stato licenziato. Prova evidente che non serve una legge sulla "omofobia".
Un primario dell’ospedale di Cittiglio nel varesotto sta operando una persona omosessuale e gli scappa di dire: «Guardate se devo operare questo frocio di m…». Un collega presente in sala operatoria lo segnala alla dirigenza dell’ospedale che in un primo tempo lo sospende e poi lo licenzia.
Queste le motivazioni pubblicate dalla Astt Sette Laghi: «i fatti commessi sono di una gravità tale da far venir meno il rapporto fiduciario intercorrente tra l’Azienda e omissis (…) si decide di prendere atto del verbale conclusivo del procedimento disciplinare a carico del suddetto dipendente e di risolvere conseguentemente il rapporto di lavoro in atto con lo stesso a decorrere dal giorno successivo all’adozione del presente provvedimento, senza corresponsione dell’indennità sostitutiva del preavviso».
Non vogliamo pronunciarci nel merito della vicenda, affermando che era giusto o ingiusto licenziare il medico, ma appare evidente che una legge sulla cd omofobia non serve, perché già ora condotte ritenute dalla collettività “omofobiche” possono essere sanzionate anche a livello privatistico. Il Ddl Zan è gia vigente oggi.