Chiamati e mandati
In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli. Lc 6,12-15
In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Lc 6,12-15
Gesù comincia dal suo rapporto con il Padre: la chiamata degli apostoli avviene dopo una notte di preghiera. Il Vangelo di Luca anticipa quello di Giovanni nell’evidenziare il rapporto di Gesù con Dio Padre. Gesù non svolge una missione autonoma. ‘Mandato’ dal Padre, a sua volta Egli ‘manda’ i dodici. La loro missione è per i tempi futuri e per tutti gli uomini. Intanto egli li ‘chiama a sé’ uno per uno perché condividano la sua vita, si affezionino a Lui e cambino lo sguardo su di sé e sul mondo, per poter annunciare la sua persona e prolungare la sua presenza nel tempo che viene. Nemmeno la vita e l’azione degli apostoli sarà autonoma: con ogni evidenza esprimerà il rapporto intensissimo di amicizia che essi hanno sperimentato con il Signore Gesù.