Chi trova il burro trova un tesoro
Nel Paese colpito da un'acuta penuria del derivato del latte, un uomo ne trova in quantità fra gli scogli. E lo mette a disposizione di chi non ne ha.
Può accadere che le forze della natura vengano in soccorso degli uomini nella maniera piú inaspettata. È successo nella Norvegia afflitta da un’acuta penuria di burro, dove, proprio alla vigilia delle feste natalizie, tale Johnny Nesvaag ha trovato un tesoro, sotto forma di burro, fra gli scogli prospicienti la sua abitazione. Una tempesta che è infuriata nei giorni scorsi ha infatti portato a riva un blocco di burro del peso di 30 chili che, dopo essere rimasto sul fondo del mare per almeno 67 anni, era stato strappato ad una nave tedesca affondata nel 1944.
E Johnny, contento dell’inaspettato “tesoro” lo ha messo gratuitamente a disposizione di chiunque se ne voglia servire per confezionare i tradizionali dolci natalizi.
La notizia ha fatto molto rumore in Norvegia anche perché contrasta con la speculazione attualmente in atto proprio sul burro. La carenza di questo grasso alimentare è dovuta ad un infelice ordinamento statale che vieta alle latterie di produrre burro oltre una certa aliquota al fine di evitare che si crei, come successe anni fa, una cosiddetta “montagna di burro” che dovette poi essere svenduta a prezzi stracciati.
Vista la situazione critica che ne è scaturita, le latterie norvegesi stanno lavorando a pieno ritmo, ma le quote sufficienti di burro non saranno disponibili prima della metà di gennaio. Nel frattempo è fiorito un mercato della borsa nera e le ultime quotazioni registrate ieri sul commercio “on line”si erano assestate sui 130 euro per le confezioni da mezzo chilo. Ma, viene da chiedersi, c`è davvero chi è disposto a pagare simili cifre pur di venire in possesso del burro? Pare di si, stando a quanto scrivono i giornali norvegesi, ma ciò vale ovviamente per le classi piú agiate. La maggioranza dei norvegesi percepisce stipendi molto al di sopra della media europea, ma c’è anche una fascia di pensionati che vive in strettezze. Credendo di realizzare un grosso guadagno, un cittadino russo, Michail Smirnof, ha tentato di passare la frontiera con 90 chili di “oro giallo” comprato in Germania, ma è stato bloccato. Il dazio doganale sui latticini è in Norvegia del 60%, ma le famiglie si recano nella vicina Svezia, acquistando le quantità consentite in franchigia. Ne è così scaturita una carenza di burro anche nei negozi svedesi, soprattutto lungo la fascia di frontiera. E il burro di Johnny? Puzza ed è rancido, ma, come dice il suo rinvenitore, serve benissimo per confezionare dolci e parecchie persone hanno approfittato della sua offerta.
Altrettanto generoso ha voluto essere il giornale svedese Aftonbladet che ha inviato un proprio redattore ad Oslo con una scorta di 35 chili di burro da distribuire gratuitamente ai cittadini della capitale norvegese. I 30 chili racchiusi nella valigia presentata al “check in” sono passati, ma per i 5 chili che il giornalista portava con sè come bagaglio a mano, è intervenuta la legge anti-terrorismo che vieta la presenza di liquidi a bordo degli aerei. In questo caso è stata adottata la definizione alquanto nuova ed insolita di “liquidi allo stato solido”. Capriole della burocrazia! I cinque chili di burro sono rimasti in Svezia mentre il resto è stato distribuito con un sorriso ai “cugini” norvegesi, memori dei generi alimentari forniti loro dalla Svezia durante la seconda guerra mondiale e grati di tanto insperato aiuto nel momento del bisogno.