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Art Smith

Chef gay a Castel Gandolfo

Art Smith supervisionerà un ristorante che si aprirà nei possedimenti pontifici. È gay, "sposato" con un altro uomo, con 4 figli adottivi e attivista LGBT.

Gender Watch 22_09_2025

Leggiamo in un comunicato stampa della Santa Sede dello scorso agosto: «Situato nella residenza pontificia di Castel Gandolfo, Borgo Laudato si’ è un progetto nato dalla volontà di Papa Francesco. […] La proprietà, che si estende su 55 ettari, include storici giardini, palazzi, monumenti e vestigia archeologiche, zone agricole e nuovi spazi dedicati alla formazione e alla coltivazione biologica e rigenerativa, ed è il frutto di un percorso che intreccia spiritualità, educazione e sostenibilità con l’obiettivo di offrire uno spazio aperto, accessibile e inclusivo, per formarsi, riflettere e sperimentare una relazione più consapevole e rispettosa con il creato».

In questo luogo sorgerà un ristorante. Insieme a Phil Stefani dello Stefani Restaurant Group di Chicago, supervisionerà il ristorante anche il celebre chef Art Smith, il quale è omosessuale, “sposato” ad un altro uomo e con quattro figli adottivi, benedetti al tempo da Papa Francesco con tanto di targa incisa. Lo chef è anche un famoso attivista LGBT. Smith fu scelto al tempo di Francesco, ma pare che sia stato ricevuto anche da Papa Leone.

Ora vorremmo chiedere: è possibile sostituire Smith con un altro cuoco più allineato con la dottrina cattolica evitando così di creare ulteriori scandali nella Chiesa?