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"Cerco chef non gay"

Uno chef cerca personale solo etero. Scoppia la polemica. Lui spiega che spesso i dipendenti gay ostentano il loro orientamento sessuale. E questo è un problema.

Gender Watch 11_07_2025

Post dello chef Paolo Cappuccio su Facebook in cerca di personale per un ristorante in Trentino: dopo aver indicato i profili professionali richiesti lo chef indica anche i requisiti. Eccoli: «Evitate di farmi perdere tempo. Sono esclusi: comunisti/fancazzisti; Master chef del ***** ed affini; persone con problemi problematiche [sic] di alcol droghe e di orientamento sessuale».

Le polemiche sono divampate subito. E lui, dopo aver oscurato il sito e chiesto scusa, ha però aggiunto: «Ho ricevuto insulti, parolacce, minacce, “fascista, devi stare a testa in giù”. Stiamo ancora a parlare del fascismo di 100 anni fa con il mondo in guerra. Non ci bado, è gente che non passa il tempo a lavorare. Non ha commentato nessun lavoratore interessato. […] C’è un perbenismo di sinistra, per cui se uno dice ciò che vorrebbe della propria cucina scoppia un pandemonio. Ci sono quattro milioni di disoccupati in Italia, cerchiamo dipendenti, non li troviamo e quei pochi sono alcolizzati, drogati, gente con problemi. E noi possiamo solo fare brutte figure con i clienti. Lavorare in albergo sta diventando una tragedia, non ce la facciamo più».

E sull’orientamento sessuale precisa: «Mi è capitato di avere persone non etero, che esibivano in modo molto eccessivo, fino a dar fastidio, il loro modo di vivere diversamente. In brigata si creavano problemi, litigi, insulti. Quindi, per evitare spiacevoli conversazioni, ho sottolineato che uno può essere quello che vuole, ma non ostentarlo in questo modo troppo oltre e poco elegante. Io ho amici gay, usciamo e andiamo in vacanza assieme. Ma sul lavoro uno sta al suo posto. Se invade la libertà di un altro sta imponendo la sua posizione di vita, che può dar fastidio». Interessante sottolineatura che ci fa capire che alcuni o molti gay – non lo sappiamo – fanno militanza anche sul luogo di lavoro, gridando alla discriminazione e provocando.

Cappuccio poi però ha fatto marcia indietro proprio sui dipendenti gay dicendo che è stato frainteso. Quando parlava di persone con problemi di orientamento sessuale si voleva riferire ai pedofili.