Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santi Adamo ed Eva a cura di Ermes Dovico
LETTERA APERTA

Caro papa Benedetto, noi siamo con te

Caro Papa Ratzinger, ti dichiaro il mio smarrimento e la mia indignazione di fronte a questi attacchi che ti stanno arrivando, facendoti passare per complice di abusi sessuali. È una sofferenza intima e spirituale la mia per quello che sta accadendo e voglio dirti tutto il mio grazie per come hai sempre guidato la Chiesa nella Verità e per come ci hai mostrato un Dio vicino a noi, Noi della comunità Shalom continueremo a pregare per te.

Editoriali 10_02_2022
Papa benedetto XVI

Caro e Amato Papa Ratzinger,

ho avuto modo di incontrarti personalmente in alcune circostanze particolari e benedette; ricordo con particolare emozione ed affetto l’incontro del 14 settembre 2012, quando sono stata a trovarti accompagnata da quasi 200 ragazzi della Comunità!

In quella circostanza avevo - nel mio intimo pensiero - ancora molti pregiudizi nei tuoi confronti: ti consideravo troppo severo, troppo chiuso perché, inevitabilmente, ti confrontavo con Giovanni Paolo II che per così lungo tempo ha guidato con Amore e Passione la nostra “Famiglia”: la Chiesa! Ed era così coinvolgente, oltre che dal punto di vista spirituale anche dal punto di vista umano.

Ebbi l’immensa grazia e gioia di incontrare personalmente Giovanni Paolo II almeno in cinque occasioni e quasi sempre con i ragazzi della Comunità. La sua bontà, la sua spiritualità, il suo coraggio di additare la fede ai giovani come asse portante di uno “stile di vita” aveva fatto breccia nel mio cuore e nel cuore di milioni di giovani.

Ebbene caro Papa, quando quel 14 settembre mi inginocchiai per baciarti l’anello e tu mi sollevasti con le tue braccia, dall’emozione non capii nulla delle parole rivoltemi, in quella circostanza, ma mi sentii squallida nell’incrociare i tuoi occhi colmi di sofferenza. Quella frazione di alcuni secondi ha denudato tutta la mia miseria, demolendo la mia opinione nei tuoi confronti, facendomi vergognare al solo pensiero di non aver capito, come suora, la tua sofferenza nascosta e celata agli occhi del mondo, ma soprattutto la profondità del Tuo Amore alla Croce di Cristo!

Grazie Papa.
Per questo motivo volevo dimostrarti tutto il mio affetto, il mio amore, i miei sentimenti, non solo di solidarietà, ma di indignazione per le modalità inique ed inquietanti con cui ti sono pervenute le “accuse” di aver “coperto” i pedofili!
È stata una sofferenza intima e spirituale, la mia, che, come suora, mi ha travolta e colpita profondamente nell’anima: vedere il “Papa” così gratuitamente sporcato e declassificato a “complice”, accusato di aver coperto squallide vicende che hanno toccato a lato, come una tangente, il tuo percorso di Pastore nella Chiesa di Monaco.
Tu, caro Papa, che per primo hai avuto il coraggio di chiamare gli “sporcaccioni consacrati” Servi di Satana!

Chi scrive sta prendendo le difese a “copertura” di Papa Ratzinger? No, assolutamente no! Chi sta scrivendo, al contrario, è una che fece arrestare un prete coinvolto nel giro della pedofilia, ed è considerata da molti, buonisti e aperturisti, una “talebana” perché semplicemente filtro chi entra nella mia Comunità (anche se sacerdote) e al solo sospetto” chiudo definitivamente ogni possibilità di contatto con i miei ospiti.
Perciò non sono dalla parte della sponda “tollerante” su questo argomento.

Caro Papa, ti dichiaro il mio smarrimento di fronte ad una Cristianità diventata incapace di tutelare chi è stato, per alcuni anni, come diceva Santa Caterina da Siena: “il Rappresentante del Dolce Cristo in terra!”
Anni difficili i nostri, caro Papa, anni dominati dal “pensiero compulsivo-ossessivo” del fallimento della coscienza, della spiritualità, della perdita di valori, compresa la gratitudine di rivolgerci a Dio per la vita donataci!

Oggi la parola chiave è: “demolizione”. Tutto è problematico, incerto, discutibile; tutto pare crollare nel dubbio, nell’angoscia, nell’insicurezza. E così si è perso “l’equilibrio” dei ruoli familiari di padre, di madre, di figlio, tutto è all’insegna delle rivendicazioni più improbabili e con tutte le forme possibili di “eguaglianza”: i giovani nei confronti degli adulti, gli alunni nei confronti degli insegnanti, i sottoposti nei confronti dei superiori, i figli nei confronti dei genitori. E il tutto nel tentativo di esorcizzare, riparare, di cancellare.

Anni inquieti e febbrili, caro Papa, dove il “vuoto mentale” ci ha resi incapaci di riconoscimento delle nostre responsabilità e di profondi esami di coscienza (gli unici capaci di farci superare le forti barriere ideologiche) e di costumi che hanno permeato ogni aspetto della nostra vita.
Non c’è mai tempo per metabolizzare: il tutto è così rapido, molto rapido, troppo rapido, e se non vuoi rischiare “l’emarginazione sociale”, al massimo ti è consentito un atteggiamento di benevola neutralità.

E Tu, caro Papa Ratzinger, non ci hai mai lasciati nel limbo!
Tu, caro Papa, hai sempre preso posizione a “favore della Verità” dei poveri, degli umili, degli emarginati, di coloro che, perché Cristiani, non contano nulla; non hanno titoli, possono solo, con umiltà e dolore, spendere, faticosamente giorno per giorno, nella scia del sangue di Cristo, la loro vita.
Tu, caro Papa, hai dato consistenza religiosa e spirituale a tutti quelli che hanno chiesto di essere e di vivere da “cristiani”, non per tradizione ma per scelta.

Grazie Papa Ratzinger, perché, non hai connotato la Fede come un programma politico o una modalità diplomatica, frutto di una accomodante e rispondente soluzione ai nostri desideri.
Ci hai presentato Dio, caro Papa, come “Famiglia” in cui l’amore è per davvero sempre in circolo, mai fermo e arrestante.
È la “nostra Storia”, è la storia della Chiesa, è la storia della nostra Famiglia, con un Suo stile di Vita, con una Sua Fedeltà, con una Sua Tradizione, indicandoci sempre come obiettivo unico: Gesù.

Grazie Papa Ratzinger, perché ci hai mostrato un Dio vicino a noi
Ci hai insegnato a non temere lo scontro con il muro invalicabile” del mondo, con le sue pretese di imporci le sue priorità e i suoi valori.
Ci hai insegnato a non balbettare di fronte a ideologie e opinioni che ci distolgono dalla Parola di Dio nel tentativo di “catturarci, assorbirci e annullarci” come cristiani.

GRAZIE PAPA!!!

Grazie Papa: ci hai sempre indicato una vetta alla quale si arriva solo al termine di un lungo e faticoso cammino in salita.
Ti voglio bene Papa, ti vogliamo bene Papa, puoi contare sempre su di noi.
La sottoscritta, suor Rosalina, semplice sguattera che passa volentieri il suo tempo a cercare di “pulire…” e tutti i giovani della Comunità “Shalom”, continueremo a pregare per Te. Ti presentiamo a Gesù nelle mani di Maria.

* Comunità Shalom