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Bloccante della pubertà

Careggi, stop alla triptorelina

Stop alla triptorelina al Careggi di Firenze: mancavano il colloquio con il neuropsichiatra e una diagnosi multidisciplinare. 

Gender Watch 11_05_2024

Stop alla triptorelina all’ospedale di Careggi di Firenze. La triptorelina è quel preparato che permette di bloccare la pubertà, utile quindi in chiave ideologica per mettere i bambini che dovrebbero soffrire della cosiddetta disforia di genere in un limbo nel proprio sviluppo sessuale e psicologico: in tal modo avrebbero tempo per decidere se essere maschi o femmine.

È stato sospeso l’utilizzo perché gli ispettori del Ministero della Salute avevano riscontrato diverse criticità, soprattutto la carenza di un’assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica e di una diagnosi multidisciplinare. Pare infatti che ai ragazzini e alla ragazzine venisse chiesto loro se si sentivano maschi o femmine e poi, nel caso, veniva prescritto il farmaco. Mancava soprattutto la figura del neuropsichiatra infantile.

Inutile ricordare che il “cambio” di sesso è contrario a morale e quindi anche l’uso di questo farmaco dato che viene somministrato non escludendo questo fine, che questi disturbi si riassorbono da sé nel giro di poco tempo, che bloccare la pubertà comporta bloccare anche lo sviluppo cognitivo e quindi il prendere coscienza di chi si è anche dal punto di vista sessuale perché è anche grazie allo sviluppo sessuale che comprendiamo chi siamo, che l’uso di questo farmaco porta con sé gravi conseguenze a livello fisico e psicologico.