Cannabis terapeutica, poche certezze molti rischi
La Regione Toscana avvia un progetto pilota per la produzione in Italia di prodotti farmaceutici a base di cannabis. Il governo Renzi non presenta ricorso, dunque accetta l'esperimento. Ma, come spiega il professor Pisanu, di "Progetto Uomo", non abbiamo alcuna certezza sui suoi effetti di lungo periodo. E se fosse tutto un pretesto?
La Regione Toscana avvia un progetto pilota per la produzione in Italia di prodotti farmaceutici a base di cannabis. Il governo Renzi non presenta ricorso, dunque accetta l'esperimento. Ma, come spiega il professor Pisanu, di "Progetto Uomo", non abbiamo alcuna certezza sulla sua efficacia medica. In compenso si apre il rischio che la produzione di farmaci derivati dalla cannabis sia un pretesto per passare alla liberalizzazione della marijuana. Non per fini terapeutici.
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La Toscana avvia un progetto-pilota di fabbricazione di farmaci derivati dalla cannabis nello stabilimento chimico-militare di Firenze. Lo scopo è medico, ma esiste la possibilità che si trasformi in un pretesto per liberalizzare la marijuana. Non a caso i primi ad applaudire all'iniziativa toscana e a proporne l'estensione a tutta l'Italia, sono proprio i radicali.
PISANU: QUANTO POCO NE CONOSCIAMO GLI EFFETTI di Claudia Di Lorenzi
"Se noi garantiamo l’uso corretto e monitorato della sostanza, che effettivamente può avere effetti benefici ciò è eticamente positivo, perché la salute della persona è un principio inderogabile". Ma "concedendo questa possibilità si apre un meccanismo che ha anche delle ipoteche, sia sulla salute della persona stessa, sia sulla società".