Cambi in Vaticano: Schönborn al posto di Muller?
Ormai le voci sono più che insistenti: il cardinale Christoph Schönborn, oggi arcivescovo di Vienna, dovrebbe sostituire il cardinale Gherard L. Muller come prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. Lo riporta Religion Digital, ma le voci si rincorrono da diversi mesi. E non è il solo cambio.
Ormai le voci sono più che insistenti: il cardinale Christoph Schönborn, oggi arcivescovo di Vienna, dovrebbe sostituire il cardinale Gherard L. Muller come prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. Lo riporta Religion Digital, ma le voci si rincorrono da diversi mesi; dopo l’estate, al massimo dopo la conclusione dell’Anno della Misericordia, potrebbe avvenire questo importante passaggio di consegne. Voluto, dicono, da Papa Francesco.
Il passaggio sarebbe tra due porporati considerati “discepoli” di Ratzinger, ma le posizioni di Schonborn come interprete “ufficiale” dell’esortazione post-sinodale Amoris laetitia, sono ben diverse da quelle che il cardinale Muller ha tenuto prima, durante e dopo il sinodo sulla famiglia. Non a caso, fanno notare dalle sacre stanze, proprio Schönborn è stato indicato dal Papa per poter interpretare al meglio la recente esortazione. L’attuale prefetto della Dottrina della Fede, invece, sarebbe destinato a sostituire il cardinale di Magonza, Karl Lehmann, prelato da sempre vicino alle posizioni del cardinale Kasper e membro di quel Gruppo di San Gallo recentemente tirato in ballo anche da monsignor Ganswein, durante una presentazione di un libro sul pontificato di Benedetto XVI.
Se il passaggio da Muller a Schönborn dovesse davvero realizzarsi è chiaro che un tassello importante prenderebbe il suo posto, ma è difficile dire se queste sono semplici chiacchiere da ombrellone, oppure vi sono concrete possibilità. È innegabile che il feeling tra l’attuale arcivescovo di Vienna e Papa Francesco è migliore rispetto a quello che lo stesso pontefice ha mostrato di avere con l’attuale prefetto della Dottrina della Fede. E la stessa cosa si verificherebbe se si confermassero le voci relative al cardinale Oscar Maradiaga, indicato come prossimo prefetto del nuovo dicastero per laici, famiglia e vita. Il porporato dell’Honduras è membro del cosiddetto C9, il gruppo di cardinali stretti collaboratori del Papa, ma è anche considerato “grande elettore” di papa Bergoglio. Una curia con Schönborn e Maradiaga in ruoli così importanti sarebbe certamente più orientata secondo lo stile di papa Bergoglio.
Questi due colpi, se le voci fossero confermate, sarebbero davvero un ulteriore passo nella riforma della Curia, la quale si cambia soprattutto con gli uomini, più che con i semplici mutamenti di struttura. É sempre in questo ambito che va letta anche la recente poderosa riforma del settore comunicazioni, ormai in mano al prefetto della nuova Segreteria per le Comunicazioni, don Dario Edoardo Viganò. É di questi giorni la nomina del laico numerario dell’Opus Dei Greg Burke come direttore della Sala Stampa vaticana al posto di P. Federico Lombardi, ma il vero “potere” sulle comunicazioni vaticane (Radio Vaticana e Centro Televisivo Vaticano) è ormai completamente nelle mani di Viganò. E bisognerà capire quale fine farà l’Osservatore romano, visto che proprio in questi giorni il papa ha nominato un suo amico protestante, Marcelo Figueroa, come direttore dell’edizione argentina del giornale del Papa.
Infine, dobbiamo registrare l’approssimarsi di un’altra stagione di avvicendamenti in grandi diocesi, come ad esempio quelle di Milano e Cracovia, dove i cardinali Scola e Dziwisz sono prossimi al pensionamento. Se a Milano si parla insistentemente dell'attuale vescovo di Novara, monsignor Franco Brambilla, per Cracovia qualcuno indica il cardinale Rylko, ma in tutto questo l'esperienza insegna che con papa Francesco i pronostici sono spesso un mero esercizio da bar.