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la proposta

Calo dei fedeli: arriva il "chiesabus"

Un servizio navetta per riportare in chiesa gli anziani che non possono spostarsi. Ma ci vorrà un'altra idea per riportare chi, con l'auto o senza, in chiesa non ci va.

Borgo Pio 23_08_2023

La proposta viene dal passionista padre Antonio Rungi, della diocesi di Gaeta. In breve: per far fronte al calo dei fedeli, andiamoli a prendere a casa. Non certo la soluzione, ma una delle possibili, specie per chi non ha mezzo proprio.

«Il calo di partecipazione alla messa da parte di giovani e meno giovani, oltre ai noti fattori, come la pandemia, certamente è dovuto anche al fatto che molte persone non possono recarsi in chiesa, perché abitano lontano dai luoghi di culto, molto spesso in campagna, senza mezzi di trasporto personali o familiari», dice padre Rungi all'Ansa.

Il religioso​​​ propone un «un servizio bus o navetta per la messa domenicale e festiva a cura delle stesse parrocchie». Servizio utile soprattutto «per gli anziani e per quanti sono sprovvisti di mezzi di trasporto», visto che, dice padre Rungi, «tanti si giustificano che non possono venire a messa perché non hanno nessuno che li accompagni».

L'idea di padre Rungi è valida e meritevole. Ma se la sua proposta sarà di grande aiuto ai meno giovani, se ne dovranno però affiancare altre per riportare in chiesa tutte le altre fasce di età. Perché alle Messe (non parliamo poi di quelle feriali), lo zoccolo duro è costituito proprio dagli anziani, con la vistosa assenza di coloro i quali, con l'auto o senza, non verrebbero comunque.