Cacciato da un villaggio perché cristiano
Una famiglia cattolica è stata espulsa dal villaggio indonesiano di Karet. La comunità islamica nel 2015 ha adottato un regolamento che proibisce di viverci a chi non è musulmano
Secondo un“regolamento locale personalizzato”, a quanto pare adottato nel 2015, chi non è musulmano non può abitare a Karet, un villaggio della reggenza di Bantul, Indonesia, né acquistarvi proprietà e terreni. In virtù di questa normativa, il pittore cattolico Slamet Sumiarto, appena trasferitosi nel villaggio insieme alla sua famiglia, si è visto recapitare l’ordine di andarsene. Il pittore ha risposto denunciando il grave caso di intolleranza religiosa di cui è vittima in un video che è stato anche pubblicato il 1° aprile sui social media e che ha fatto discutere nel paese. “Oggi sono molto triste – dice Sumiarto nel video – nel sapere che non ho il diritto di restare a vivere qui semplicemente perché non sono un musulmano e tutta la mia famiglia è cattolica. Sostenendo che ai non musulmani è vietato vivere a Karet, questo regolamento contraddice la Pancasila (dottrina pluralista) e la costituzione”. “L’ordinamento – replica il capo villaggio Iswanto – è frutto del comune accordo tra tutte le componenti del villaggio e si applica anche ai seguaci delle credenze tradizionali”. Le autorità della reggenza di Bantul sono intervenute dicendo di deplorare in quanto “gesto di intolleranza” in effetti contrario a quanto prevede la legge. Nel dare la notizia, l’agenzia di stampa AsiaNews ricorda che non è la prima volta che nella reggenza di Bantul si verificano episodi di intolleranza religiosa. Nel gennaio del 2017, ad esempio, gli estremisti islamici hanno lanciato una campagna per la rimozione del capo del sottodistretto di Pajangan Yulius Suharto in quanto di fede cattolica. I manifestanti hanno ottenuto che il funzionario venisse trasferito in un sottodistretto in cui la maggioranza della popolazione non è musulmana.