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Breton ammette l'interferenza Ue sul voto in Romania

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L’ex commissario per il mercato europeo rivela: la Corte costituzionale rumena condizionata nell’annullamento delle elezioni presidenziali per bloccare l’euroscettico Georgescu. Le vere ingerenze sono targate Bruxelles.

Esteri 15_01_2025
La Presse  (AP Photo/Alexandru Dobre)

Complottisti e antieuropeisti? Non proprio, in Europa un pericolo reale di censura politicamente orientata, manipolazione elettorale ed istituzionale e centralismo democratico, come abbiamo più volte denunciato, esiste e deve essere risolto in base ai principi dei trattati, della libertà e democrazia, del rispetto dello “Stato di diritto” e delle autonomie e competenze nazionali. 

Le affermazioni dei giorni scorsi di Thierry Breton, ex commissario per il mercato interno dell'Unione Europea, alzano il velo sull’ipocrisia e sulla politica di "potenza" liberal socialista che hanno caratterizzato gli ultimi decenni della Commissione e delle altre istituzioni europee. Breton ha ammesso, in un'intervista televisiva alla emittente francese BFM RMC dello scorso 9 gennaio  che la Corte costituzionale rumena (CCR) è stata condizionata nella sua scelta di annullare le elezioni presidenziali dello scorso dicembre, dopo averle convalidate come abbiamo descritto su queste pagine, dalle pressioni dell'UE. Solo perchè al primo turno era in vantaggio il candidato di destra, euroscettico e contrario al continuo accrescimento di armi e finanziamenti della NATO, Călin Georgescu.  

«Dobbiamo impedire le interferenze e far sì che le nostre leggi siano applicate», ha detto Breton, riferendosi al presunto coinvolgimento russo e le possibili interferenze che possono essere provocate dalle opinioni politiche di Elon Musk nelle elezioni dei Paesi europei. Nel prosieguo della trasmissione,  Breton ha però voluto ammettere l'interferenza istituzionale dell’Europa nelle elezioni dei singoli paesi, ammettendo di averlo «fatto in Romania e ovviamente dovremo farlo in Germania, se necessario…Dal momento in cui viene trasmesso in Europa con una piattaforma regolamentata deve seguire le regole europee. Con l’AFD [Ndr. partito di destra tedesco al secondo posto nei sondaggi] bisogna seguirle. È ovvio, ne sono certo, che prenderemo tutte le misure per garantire che si rispetti la legge… Siamo attrezzati per far rispettare queste leggi per proteggere le nostre democrazie in Europa… Aspettiamo e vediamo cosa succede». Per Breton, già vice presidente della Commissione europea e responsabile del famigerato meccanismo di censura online europea, il Digital Services Act, l'interferenza di Bruxelles in Romania non è solo accettabile, ma persino sarebbe un obbligo morale annullare le elezioni democratiche in base al risultato. Lo scorso 9 gennaio, tanto per inviare un chiaro un segnale minaccioso, la Commissione aveva incaricato fino a 150 funzionari per controllare se il social media di Musk sia stato usato correttamente ed in conformità alle regolamentazioni europee, durante l’intervista con la candidata alla cancelleria tedesca e leader dell’AfD Alice Weidel. 

A fronte dell’annullamento delle elezioni presidenziali del 9 dicembre scorso, decisione fondata su sospetti di manipolazioni elettorali della Russia, ad oggi rimasti tali, attraverso il social cinese TikTok, il Presidente del paese ancora in carica Klaus Iohannis aveva dato il 23 dicembre scorso al leader socialdemocratico Marcel Ciolacu il compito formare un esecutivo di tutte le forze tradizionali, lasciando all’opposizione i partiti conservatori.  L’attuale governo guidato dai socialisti (PSD, UDMR, PNL) ha recentemente annunciato la data della ripetizione delle elezioni presidenziali, il 4 maggio il primo turno e il 18 maggio il ballottaggio eventuale. C’è ancora una possibilità per Georgescu, sostenuto anche dai conservatori di (AUR) anche se si attende una sentenza che chiarisca il suo eventuale ruolo sulla manipolazione elettorale del dicembre scorso; i partiti di governo appaiono divisi ma concordano sul candidato unico, il liberale Crin Antonescu, mentre la neo liberale Elena Lasconi, risultata seconda a dicembre, ha già registrato la sua candidatura. Tutti i partiti di opposizione, da sinistra a destra ed incluso il popolarissimo sindaco di Bucarest Nicuşor Dan, continuano a chiedere chiarimenti, lo svolgimento del secondo turno presidenziale tra Georgescu e la seconda classificata Lasconi, e l’annullamento della decisione “antidemocratica” del CCR che ha annullato tutto il processo elettorale di dicembre. 

Nel frattempo, domenica 12 gennaio, decine di migliaia di rumeni sono scesi in piazza a Bucarest in una grande manifestazione per protestare contro la decisione del CCR e chiedere il corretto svolgimento del secondo turno. I partecipanti hanno marciato di fronte al Parlamento, al Palazzo presidenziale e al Palazzo della Corte costituzionale, protestando contro le istituzioni. Thierry Breton con le sue dichiarazioni ha confermato come agisce la tirannide europea: i veri anti-europei siedono a Bruxelles.



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