Bellezze al bagno, ma meno si vede e meglio è
Riflessioni dalla spiaggia. Se spazio con lo sguardo, i corpi femminili che vedo sono, certo, di tutte le taglie, le età e le fattezze. Ma nessuno di essi è realmente all’altezza di titillare i sensi maschili. Sì, certo, qualche donna bella da guardare la si trova anche qui. Ma è rara avis. Ma credetemi, meno si vede e meglio è.
Mi è stato segnalato un articolo dell’amico Camillo Langone, uscito la settimana scorsa presumo sul Foglio. Nell’arguta riflessione sulle vacanze al mare in esso contenuta, a un certo punto, da buon cristiano etero, l’autore si chiede come si fa a non desiderare le donne quando ti passano davanti seminude.
Stamattina, sulla spiaggia, mi sono guardato attorno con questo spunto in testa. E mi sono accorto che, semmai, le cose, a mio modesto avviso, stanno al contrario. Cominciamo col dire che, nella cittadina versiliana dove trascorro qualche giorno di mare, per raggiungere lo stabilimento balneare devo percorrere in auto un lunghissimo viale alberato. Il quale è provvisto, ai lati, da ben due piste ciclabili. Che però pochissimi ciclisti usano, preferendo pedalare sulla carreggiata, chissà perché.
É già tanto che non pedalino affiancati conversando allegramente, in shorts e infradito, le bici cariche di asciugamani, borse termiche, salvagenti colorati a forma di tartaruga o delfino, quando non materassini veri e propri e/o ombrelloni (bontà loro, chiusi) posti per traverso sulla canna. Molti sono anziani e vanno a un chilometro all’ora, molte le matrone di forma cubica e i capelli tinti. Ogni tanto qualcuno di essi finisce agganciato dalla ruota posteriore di un camion, ma l’evento non è atto a mutare le abitudini. Orbene, una di queste matrone, ho scoperto, è mia vicina di ombrellone, e in bikini, garantisco, non sembra affatto Ursula Andress uscita dalle acque al cospetto di 007.
Se spazio con lo sguardo sull’intera spiaggia, i corpi femminili che vedo sono, certo, di tutte le taglie, le età e le fattezze. Ma nessuno di essi è realmente all’altezza di titillare i sensi maschili. Nella migliore delle ipotesi, fisici tubolari, assenza di stacco di vita, deretani inesistenti o eccessivi. E poi, tette ombelicali o piatte, celluliti e rughe, piedi il più delle volte sgraziati, grinze da troppa esposizione ai raggi solari. Le gravide di otto mesi, poi, farebbero bene, sempre a mio modesto avviso, a rinunciare al due-pezzi, sia per motivi estetici sia per evitare il parto di nu’ criature niro niro da abbronzatura amniotica.
Si salvano, fisicamente parlando, le (scarse) adolescenti (e non tutte), per forza di cose. Il topless, grazie al cielo, non usa più. Sennò sarebbe peggio. La gente che si sfianca l’intero anno in palestra per presentarsi “in forma” al mese marittimo chissà quali stabilimenti frequenta, perché nel mio, che pur è piuttosto expensive, non c’è. Sì, certo, qualche donna bella da guardare la si trova anche qui. Ma è rara avis. E, anche qui, l’occhio navigato scorge caviglie non proprio snelle, anche se ingentilite da un tatuaggio che la dice lunga sul giro mentale della proprietaria. O ginocchia che magari non supererebbero la prova leggins.
Ma, sia come sia, la verità è che una donna nuda o seminuda non è affatto sexy (e qualcuno dovrebbe finalmente dirlo loro). Forse lo sarà stata Elena di Troia, ma non abbiamo immagini documentarie. Una donna è sexy quando è vestita. E se sa vestirsi. Lo sanno bene, per esempio, le donne dell’India, non caso la patria del Kamasutra, il cui sari mostra quanto basta di epidermide, solo dopo certi movimenti, e nasconde quel che deve essere lasciato all’immaginazione.
Se volete conferma a contrario, signori maschietti, fatevi un giro in un campo di nudisti e scoprirete che ho ragione. La regola aurea, dunque: meno si vede e meglio è; più mostri, e meno effetto fai. Se certe donne, poi, sapessero che certi uomini sono attratti dalla pelle diafana, magari non starebbero ad abbrustolire per ore all’u.v.a. Insomma, i maschi cristiani credenti e praticanti vadano senza tema in spiaggia, perché il nudo le fregole le fa passare, mica venire.