Beati gli ultimi
Verrò e lo guarirò (Mt 8,7)
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli». (Mt 8,5-11)
Può sembrare strano, ma spesso Gesù incontra una fede più grande tra i pagani che tra gli ebrei. Questo è importante perché è grazie alla fede che avvengono i miracoli. Nella fede si rivela e agisce la potenza di Dio. Hai pensato al fatto che i primi chiamati sono sostituiti da altri? Gli ultimi saranno i primi. Ti consideri un ultimo o un primo? Oggi rifletti a che punto del cammino spirituale ti trovi. E ricorda: nel cammino spirituale se non si va avanti, si va indietro. Non è possibile restare fermi.