Baciare le mani dei sacerdoti
Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due (Mc 6, 7)
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. (Mc 6, 7-13)
Gesù ha affidato l’annuncio del Vangelo agli apostoli, inviandoli come uomini tra gli uomini. Apostolo vuol dire infatti "inviato". E la Chiesa, essendo apostolica, oltre all'annuncio del Vangelo, ha avuto da Gesù anche il compito di amministrare i sacramenti. E ricordiamo sempre che la validità dei sacramenti non dipende dal grado di santità del ministro, ma di Colui che lo ha inviato, cioè Gesù. Cerchiamo quindi di ricorrere spesso ai sacramenti, soprattutto Confessione ed Eucarestia. E non troviamo la scusa che il sacerdote è indegno del suo compito. Attraverso lui ci arriva comunque il perdono dei peccati, con l'assoluzione nella confessione, e il corpo di Cristo, con la transustanziazione durante la consacrazione nella Messa. San Francesco anche ai sacerdoti indegni moralmente baciava comunque le mani e a chi gli faceva notare che erano peccatori, lui rispondeva che, nonostante i loro peccati, Dio comunque si serviva di loro per farci arrivare il perdono dei peccati e il corpo di Cristo e quindi quelle mani erano consacrate da Dio per essere mezzi di Grazia divina.