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ECONOMIA

Avviso al governo: non c'è più nulla da tassare

Non c'è più niente da spremere, non c'è più nulla da tassare. Eppure la squadra di Renzi ventila l'ipotesi di una patrimoniale. Ma i risparmi degli italiani sono un patrimonio che non ci possiamo permettere di consegnare nelle mani di burocrati, per farlo sprecare in nuova spesa pubblica.

Editoriali 20_02_2014
Matteo Renzi

Siamo certi di avere capito male, e siamo certi che alcune informazioni sono “messe in giro” artatamente per confondere, ma vorremmo dare un piccolo contributo per ricordare ciò che non è giusto ed opportuno fare qualche manovra economica “di sopravvivenza” o di dimostrazione di saper esser shockanti, secondo i dictat della Commissione di Bruxelles.

Anzitutto vorrei premettere che l’espressione “tassare” dovrebbe essere cancellata nel nostro Paese sovratassato. Vorrei spiegare che pensare di tassare ancora qualcosa e qualcuno non serve a nulla, neppure alla Commissione europea. Si abbia il coraggio di chiamare le azioni (sbagliate) con il loro nome: trasferimento. Voglio dire che le tentazione di Bruxelles è di imporre agli italiani il trasferimento del risparmio privato a copertura del debito pubblico. Il contrario esatto di ciò che hanno fatto gli Usa dal 2008 a oggi, che hanno invece trasferito il debito privato al pubblico che lo ha “nazionalizzato”. Riuscendo così ad avviare pian piano la ripresa. Noi no. Noi abbiamo il risparmio che per Bruxelles deve garantire il debito publico ed ora l’Europa vuole che questa garanzia sia trasformata in minor debito per l’euro. Così ci priviamo dell’unica risorsa che avevamo per fare sviluppo economico, unica via per risanare il debito pubblico e crescere l’occupazione, consumi ecc. Bravi noi. Per “risanare” i conti sappiamo fare solo la cosa più facile e stupida: tassare. Ma ormai non c’è più tanto da spremere. È vero, c’è il risparmio: il nostro petrolio. Ma dovete proprio pensare di utilizzarlo per mantenere o persino crescere la spesa (spreco) pubblica gestita da burocrati la cui competenza e lungimiranza ci lascia sempre più dubbiosi? Vediamo cosa forse si sta pensando di fare:

Tassazione rendite finanziarie. Magari non è chiaro: tassare le rendite finanziarie di chi ? Anzitutto se per rendita finanziaria ci riferiamo a quella generata dal risparmio investito, ricordiamo che detto risparmio è già frutto della tassazione del reddito che l’ha generato. Poi non mi pare ci siano grandi rendite da tassare. A tassi zero e mercati così volatili, il risparmio fatica ad essere preservato. Anzi, grazie all’inflazione vera e taciuta il rendimento è negativo, già questo rappresenta una tassa occulta, un trasferimento di valore tra chi è stato virtuoso risparmiando a chi si è sovraindebitato.

Imposta di solidarietà sulle pensioni d’oro. Di imposte di solidarietà le pensioni d’oro sono gia piene, forse non lo si sa. Ma poi quali pensioni d’oro? Quelle su cui son stati versati i contributi realmente? Perchè non si ha il coraggio di affrontare questo tema andando a intervenire semmai su quelle pensioni dove la contribuzione proporzionata non c’è mai stata? Chiamatele come volete, ma non toccate le pensioni d’oro, argento o altro, frutto del lavoro vero e della contribuzione vera dei lavoratori.

Patrimoniali varie. È la tentazione degli incapaci. Per favore cacciate questa tentazione. Ridurre il debito pubblico con patrimoniali significa permettere di ricrescerlo subito dopo. Inoltre il patrimonio degli italiani può ben esser utilizzato in altro modo per fare sviluppo ed occupazione. Non lo si consegni mai in mano a burocrati statalisti, per carità.

Se gli addetti ai lavori desiderano avere suggerimenti gratuiti, senza rischiesta di tornaconto, prego, si rivolgano alla redazione di Nuova Bussola Quotidiana. Potremo orientare con la nostra bussola anche decisioni economiche di governo.