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No vax talebano

Attentato in Pakistan contro la campagna anti polio

Un mezzo militare di scorta alle equipe mediche incaricate di vaccinare 40 milioni di bambini contro la poliomielite è stato oggetto di un attentato dinamitardo. Un poliziotto ha perso la vita

Svipop 18_02_2020

È iniziata da poche ore  la campagna nazionale di vaccinazioni contro la poliomielite, decisa in Pakistan in seguito all’impennata di casi registrata nel 2019, e già si ha notizia di un attentato. Un ordigno esplosivo è stato fatto esplodere al passaggio di un mezzo militare assegnato alla sicurezza delle equipe sanitarie. Un agente di polizia è morto e tre sono stati feriti. È successo il 18 febbraio a Kolachi, una città della provincia settentrionale del Khyber Pakhtunkhwa confinante con l’Afghanistan. È necessario che il personale incaricato delle vaccinazioni sia scortato da agenti di sicurezza e militari perché i talebani, convinti che in realtà si iniettino ai bambini delle sostanze che li rendono sterili, spesso attaccano i presidi sanitari. Gli attentati si sono intensificati  una decina di anni or sono quando nel paese si è diffusa la voce che una campagna di vaccinazioni contro l’epatite fosse in realtà un espediente della Cia che all’epoca era alla caccia di Osama bin Laden, il leader di al Qaida ucciso nel maggio del 2011 nel corso di una azione militare condotta dai Navy Seals nell’ambito della Operation Neptune Spear. Il governatore della provincia del Khyber Pakhtunkhwa nel condannare l’attentato si è detto vicino alla famiglia del poliziotto ucciso, che ha definito “un partire”, e ha assicurato che le forze di sicurezza sono alla ricerca dei responsabili dell’attentato che ancora non è stato rivendicato. La campagna in corso ha l’obiettivo di vaccinare circa 40 milioni di bambini nell’arco di tre giorni. Per realizzarla sono stati mobilitati 265.000 operatori sanitari.